Arriva la stangata dell'Imu

Spagnolli: abbiamo le mani legate sulle detrazioni


Francesca Gonzato


BOLZANO. L'Imu sarà una stangata anche per i bolzanini. «Abbiamo le mani legate, non potremo fare molto per alleggerire l'impatto» ammette il sindaco Luigi Spagnolli, «i cittadini pagheranno di più, ma tale gettito superiore andrà a Roma non al Comune». Questo il quadro sconfortante uscito dalla giunta di ieri mattina. Per due ore la giunta comunale ieri ha ascoltato le proiezioni del direttore della ripartizione Amministrazione delle finanze Fabio Bovolon e di Sonja Pichler, direttrice dell'ufficio Tributi. La situazione è ancora del tutto incerta, ricorda Spagnolli, perché mancano all'appello il regolamento statale di applicazione e l'annunciata legge provinciale. Non solo, aggiunge Bovolon, nella finanziaria provinciale impugnata dal governo è previsto che i Comuni possano deliberare le proprie aliquote sull'Imu, diverse da quelle base statali, dopo avere approvato il bilancio per il 2012. Paradossalmente, Bolzano potrebbe varare le proprie aliquote Imu e trovarsele poi invalidate se la Corte costituzionale boccerà la finanziaria provinciale. Facendo lo slalom tra «se» e incertezze, un dato ieri è emerso chiaramente. La stangata legata all'aumento delle aliquote varato dal governo e alla rivalutazione delle stime catastali colpirà duro anche Bolzano e poco potrà fare il Comune per attenuare il colpo. «Sì, i margini per intervenire sono veramente minimi», conferma da tecnico Bovolon. Spagnolli anticipa: «Proveremo a fare qualcosa per la prima casa, ma non prometto miracoli. Non possiamo incassare meno di quanto non arrivasse con l'Ici. Le nostre risorse sono già limitate». Sul piano più operativo, sembra scontato che il versamento verrà diviso in due tranche, la prima a metà giugno e il conguaglio a dicembre. L'Imu per la prima casa è stata fissata dal governo al 4 per mille, dopo alcuni anni in cui l'Ici sull'abitazione principale era stata soppressa. Le altre categorie principali ricadono sotto una aliquota del 7,6 per mille. Su queste aliquote il Comune potrebbe intervenire aumentando o diminuendo del 2 per mille la prima casa e del 3 per mille le altre categorie. Bovolon: «Per capire lo spazio di manovra del Comune, cito un solo dato: diminuire di un punto l'aliquota sulla prima casa costerebbe al Comune 4 milioni». 4 milioni su un gettito stimato di 9 milioni dalla prima casa e un gettito complessivo di 30 milioni, anch'esso del tutto ipotetico. «Si potrebbe intervenire al limite aumentando la detrazione di 200 euro più 50 euro a figlio garantita per la prima casa» aggiunge Spagnolli, «ma il gettito perso non potrebbe per legge essere recuperato aumentando l'aliquota sulle case sfitte». Di pessimo umore dopo la giunta l'assessore Luigi Gallo (Prc): «Sono fondati i timori dei cittadini. Le rivalutazioni catastali e le nuove aliquote porteranno ad aumenti molto pesanti per tutti gli immobili. Non si pensi però che il Comune incasserà di più e avrà più denaro per i servizi. I cittadini pagheranno caro, i Comuni incasseranno più o meno le stesse cifre di prima e il maggiore guadagno andrà alle casse statali». L'Agenzia delle entrate ha emanato le linee guida sugli accordi con i Comuni per le verifiche fiscali che garantiranno ai Comuni il 100% del gettito recuperato. In Alto Adige deve passare tutto dalla Provincia e Spagnolli conferma il gelo che circonda questa opportunità: «Non possono tagliarci le risorse e chiederci di fare di più».

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