Asili nido, per chi non frequenta niente retta e posto assicurato 

La decisione di Assb e Comune. La prossima settimana tariffe sospese per i genitori dei settori non essenziali Ma l’ente pubblico va oltre: chi decide di tenere a casa i bimbi fino al 7 gennaio del 2021 non paga e mantiene il diritto


Davide Pasquali


Bolzano. L’ordinanza 69/2020 del presidente Kompatscher per almeno una settimana ha imposto la chiusura di asili e scuole, mettendo in ginocchio migliaia di famiglie, specie se con entrambi i genitori lavoratori, in primo luogo quelle coi bimbi più piccoli, che necessitano di essere costantemente accuditi. E ha generato problemi non indifferenti pure a chi gestisce i servizi alla prima infanzia, in primo luogo gli asili nido comunali di Assb. Ancora non si sa quanti saranno i bimbi che verranno ammessi lunedì, perché solo allora i genitori dovranno presentarsi al loro nido muniti di autocertificazione. Comune e Assb hanno però preso due decisioni, la prima scontata, la seconda meno. A chi non ha diritto a frequentare, intanto la prossima settimana non verrà conteggiata la tariffa giornaliera. Ma poi, a chi dovesse decidere di tenere a casa i bimbi oltre il 22 novembre, senza dover giustificare in alcun modo il motivo, il posto sarà mantenuto e non si dovrà pagare alcuna tariffa.

Essenziali e non essenziali

L'ordinanza presidenziale numero 69/2020 al punto 12 precisa che le attività in presenza sono garantite esclusivamente alle categorie di seguito elencate: servizi essenziali del settore sanitario; forze dell’ordine o di soccorso; servizi sociali e socio-sanitari; trasporto pubblico locale e servizio postale; protezione civile; commercio di generi alimentari o beni di prima necessità; farmacie o parafarmacie; personale pedagogico, insegnante e di assistenza all’infanzia e collaboratori all’integrazione attualmente impegnati con l’assistenza pedagogica o la didattica in presenza; genitori di bambini dei servizi di prima infanzia, della scuola dell’infanzia o della scuola primaria che si trovano in una comprovata situazione sociale difficile o rientranti nei criteri previsti dalla legge 104/92. In mancanza di autocertificazione da domani non sarà possibile l'ingresso al nido. Inoltre, come chiarisce una nota Assb diramata venerdì a tarda sera, «in accordo con il Comune di Bolzano per le famiglie che, a fronte della grave emergenza sanitaria in corso, richiederanno di sospendere temporaneamente la frequenza del bambino in uno dei nostri asili nido continuativamente fino al 7/1/2021 sarà garantito il posto senza oneri tariffari. Preghiamo di comunicare tale decisione all'indirizzo email: famiglia@aziendasociale.bz.it».

L’Assb chiarisce

Chiarisce i dettagli la direttrice Assb Liliana Di Fede: «Ovviamente confidiamo di poter riprendere il servizio per tutti il prima possibile, ma in accordo con il Comune si è deciso di venire incontro alle famiglie che tengono a casa volentieri i loro figli. Sappiamo che molti riescono e in questo difficile momento lo fanno volentieri. Vogliamo che sappiano questo: se li tenete a casa non dovrete pagare alcuna tariffa e vi teniamo il posto». Di norma ciò non accade: chi non frequenta perde il diritto, perché ci sono continue nuove richieste da soddisfare. «In questo modo diamo la possibilità alle famiglie di scegliere se far ritornare i figli al nido dopo una settimana di stop forzato o meno». Il problema si era presentato anche alla riapertura a maggio, a fine lockdown. «Lo terrei volentieri a casa ancora qualche mese, ci dicevano i genitori, molti dei quali magari ancora in smart working». Per quanto riguarda la settimana entrante, garantisce oltre Di Fede, «capiremo lunedì quanti saranno i bimbi ammessi. L’ordinanza è arrivata venerdì, non c’era modo di agire altrimenti, anche perché, per non generare incertezza, a livello provinciale è stata diramata una unica comunicazione valida per tutte le strutture». Comunque sia, al momento tutto il personale Assb sarà in servizio, aperte tutte le sezioni, in tutti i nidi. «Non è che se ci arrivano 4 bimbi in una sezione, 2 in un’altra, posso metterli assieme. Dobbiamo continuare a garantire le cosiddette bolle, distanziando i gruppi». E se ci fossero poche richieste, potrebbe essere ammesso anche qualche bimbo con genitori di settori non essenziali? «No, l’ordinanza è molto chiara, per ragioni di sicurezza sanitaria va rispettata alla lettera».

Momento critico

Con il mantenimento del posto fino al 7 gennaio, chiarisce l’assessore comunale al sociale Iuri Andriollo, «abbiamo voluto venire incontro ai genitori in questo momento di grande difficoltà, anche interpretativa. Ci sono molte famiglie borderline, uno rientra, l’altro no, ci sono di mezzo part time, dinamiche famigliari complicate... Abbiamo voluto semplificare il ragionamento: se qualcuno vuole tenersi a casa il bambino lo decide in autonomia, senza il timore di dover pagare o di perdere il posto». Ciò avrà delle pesanti ripercussioni sugli introiti di Assb, «ma in questo momento si deve decidere se i soldi servono per asfaltare strade o accudire i bimbi. Abbiamo voluto dare un segno di vicinanza alle famiglie. Adesso stiamo valutando come poter venire incontro anche ai gestori privati: microstrutture, coop, tagesmutter. Non ragioniamo in termini comunali, ma di servizio alla comunità. Vedremo se sarà in qualche modo possibile venire loro incontro».













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