Baite, Alfreider prosciolto dall’imputazione di falso 

Il giudice preliminare ha respinto la richiesta di rinvio a giudizio. Restano in piedi solo due contestazioni minori per presunte violazioni urbanistiche e paesaggistiche


MARIO BERTOLDI


Bolzano. Il primo risultato processualmente rilevante (soprattutto per l’immagine di un politico e membro della giunta provinciale) lo ha ottenuto già a conclusione della fase preliminare del procedimento. Ieri infatti l’assessore provinciale Daniel Alfreider è stato prosciolto dal giudice Emilio Schönsberg dall’accusa di «falso per induzione in atto pubblico». Il politico altoatesino, finito sotto accusa penalmente per una vecchia vicenda legata al trasferimento di cubatura di alcune piccole baite, è stato invece rinviato a giudizio per due contestazioni minori che la Procura ha già definito «di lieve entità» legate al presunto mancato rispetto delle norme urbanistiche e paesaggistiche. In particolare l’assessore Alfreider dovrà affrontare il processo per la presunta violazione dell’articolo 181 del decreto legislativo 42/2004 (violazione paesaggistica) e dell’articolo 44 del Dpr 380/2001 (violazione urbanistica). A condurre l’inchiesta, dopo una segnalazione inviata alla Procura, è stato il sostituto procuratore Igor Secco che aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato per il falso. In realtà l’assessore provinciale Alfreider (difeso dagli avvocati Carlo Bertacchi e Karl Zeller) ha ottenuto il pieno proscioglimento già in sede preliminare proprio dall’accusa più pesante che rischiava di minare l’immagine stessa del membro della giunta provinciale. Sotto il profilo processuale significa che la tesi accusatoria della Procura per quanto riguarda il presunto “falso per induzione in atto pubblico” non è stata ritenuta neppure giuridicamente degna di essere valutata in un dibattimento processuale. «Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto - ha commentato ieri sera l’avvocato Carlo Bertacchi - non solo perchè il falso era il reato contestato con la pena più grave ma soprattutto perchè per una persona che riveste una carica politica così importante il pieno proscioglimento già in sede preliminare è molto importante». Ricordiamo che il procedimento è stato avviato per presunte irregolarità nell’iter di trasferimento di cubature di alcune piccole baite in val Badia. La difesa ha sempre sostenuto che non è mai emerso alcun atto “macroscopicamente illegittimo” legato alle concessioni rilasciate dal Comune di Corvara in Badia (e confermate anche dalla Provincia).

Daniel Alfreider ha anche sempre dichiarato di aver sempre agito sulla base delle disposizioni urbanistiche in vigore su indicazione del padre Riccardo (in seguito purtroppo deceduto) che all’epoca era titolare di alcune strutture utilizzate dagli agricoltori per il loro lavoro e di alcune“ciasote”, piccole casettine per lo più in legno nelle quali gli agricoltori sono soliti installare mini cucine per farsi da mangiare direttamente sul luogo di lavoro senza dover rientrare nel maso. Il progetto non è mai stato realizzato ed una piattaforma già realizzata verrà demolita.













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