BOLZANO

Biblioteca civica e archivio storico, lunedì riaprono le sale di lettura 

Non solo prestiti. Si potrà tornare a leggere le riviste, studiare, scegliere e consultare i libri in esposizione Rimangono invece ancora chiuse le sale di lettura delle succursali nei quartieri: mancano gli spazi per il distanziamento



BOLZANO. Dalla prossima settimana le sale di lettura dell’archivio storico sotto i Portici e della biblioteca civica di ponte Talvera riapriranno al pubblico. Numero di accessi limitato per poter rispettare i protocolli anti-Covid, ma ora si potrà tornare a sfogliare le riviste, consultare le pubblicazioni, studiare, scegliere i libri da portare a casa toccandoli con mano e prendendoli sugli scaffali. Una piccolezza, se vogliamo, ma un importantissimo segno di ritorno alla normalità.

Lo ha voluto fortemente l’assessore comunale competente, Juri Andriollo, che domani porterà la relativa delibera in una seduta straordinaria della giunta comunale. «Siamo stati fra i primi in Italia a riaprire il servizio di prestito nelle nostre biblioteche, il 22 maggio; ora, nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, sulla scorta di quanto stanno facendo altre biblioteche in Italia, riapriamo anche le sale di lettura».

Nelle biblioteche succursali, quelle distribuite nei rioni, non sarà possibile per via degli spazi ristretti, ma alla Civica si aprirà. Andriollo non lo dice, ma la ratio dell’operazione è un po’ questa: se posso sfogliare un libro in una libreria privata, non vedo perché non posso farlo in una biblioteca pubblica. «I posti saranno per ora limitati a una ventina, poi vedremo gli sviluppi». Mascherina, obbligo di usare i guanti, disinfezione dei locali, tutto in sicurezza, «ma era importante dare un segnale ai bolzanini».

Il Covid ha molto inciso sulla percezione delle persone. «Gli strumenti digitali, compresi quelli di lettura come Kindle e simili, hanno permesso di continuare a leggere, a studiare, a informarsi. La tecnologia si è molto diffusa in questi mesi, abbattendo al contempo la quota di potenziali frequentatori delle biblioteche. Ma leggere un libro di carta, sceglierlo sugli scaffali, entrare a chiedere consigli, confrontarsi con gli altri frequentatori della biblioteca è un’altra cosa».

Al di là della nostra cultura millenaria, della nostra tradizione legata alla scrittura e alla carta, prosegue, «una biblioteca è infatti soprattutto un luogo di incontro e di confronto, di discussione»

Inizialmente, si aprirà ad una ventina di persone alla volta. «Dobbiamo prendere le misure, capire come i bolzanini utilizzeranno il servizio. Poi, se sarà il caso, amplieremo l’offerta».

Si tratta, a detta di Andriollo, di un altro dei segni di consapevolezza che il municipio sta tentando di lanciare alla cittadinanza.

«Lo abbiamo fatto con gli asili nido, per esempio, dove da maggio non abbiamo mai chiuso, nonostante la difficoltà perché il personale doveva smaltire le ferie. Abbiamo assunto personale in più, per sopperire». Ora si chiede uno sforzo in più anche al personale delle biblioteche. «Ma questo segnale serve: rispettando le regole con il virus si può, anzi si deve convivere. C’è gente che vive in quattro in 30 metri quadri. Per studiare ha bisogno di uno spazio tranquillo». DA.PA.













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