BOLZANO

Bolzano dice addio a Josef Buratti, maestro del cuoio

Un esempio incredibile di dedizione al lavoro e talento: a 97 anni era ancora nella sua bottega


di Alan Conti


BOLZANO. Si è spento questa mattina (mercoledì 1 febbraio) Josef Buratti, 97 anni (quasi 98) fondatore dello storico marchio bolzanino.

Josef Buratti, 80 anni in negozio Ha 93 anni, premiato dal sindaco. Il nipote Simone (23 anni) pronto a raccogliere il testimone

Un uomo capace di creare una realtà commerciale solidissima poggiando sulla lavorazione del cuoio e un'attitudine al lavoro rara. Solo pochi mesi fa lo si poteva facilmente incontrare in negozio, dentro quella bottega dove entrò per la prima volta da ragazzino. A tredici anni dalla zia materna, in piazza Domenicani, per imparare l'arte e farne tesoro nonostante il desiderio di studiare. I soldi, però, non erano tanti. Dopo gli anni di apprendistato, dunque, Josef fonda con il fratello Rudy la ditta Buratti nel 1945. La sede è nell'edificio di via Grappoli dove si trova anche adesso: un'altra testimonianza della sua lungimiranza. E del talento nell'azzeccare le scelte.

Oltre alla fortuna commerciale Josef Buratti fu capace di creare uno stile nell'imprenditoria crescente di quegli anni. Educazione, un sorriso per tutti e tanta voglia di spendersi con grande disponibilità. Fino a 15 giorni fa la sua sveglia suonava puntuale alle 7 per andare in negozio. “Solo negli ultimi giorni di grande freddo è rimasto a casa – spiega il figlio Roland al fianco del padre nell'azienda dal 1970 – ma non ha mai smesso di seguire con passione questa attività. Magari qualche volta si sedeva in ufficio perché stare sempre in piedi era troppo faticoso, tuttavia era sempre presente. Oggi ci ha lasciato all'improvviso, ma serenamente”.

Lungo e ammirevole anche il suo amore con la moglie Rita sposata nel 1946. Insieme hanno trasmesso la passione al figlio ma anche al nipote Simone che si è già preso grandi responsabilità nella gestione dell'impero famigliare. L'importante è non perdere di vista l'obiettivo: “Il mondo commerciale è cambiato – continua Roland – ma la nostra natura più profonda è sempre stata quella di essere una bottega. E' una concezione che abbiamo appreso da lui. Ci ha sempre detto di lavorare con passione e di amare il nostro mestiere. Aveva i suoi motti e uno dei preferiti era “il lavoro non delude mai. Lo porteremo con noi””. I funerali dovrebbero tenersi nella giornata di martedì in Duomo a Bolzano.

Josef era nato nel 1919 a Bolzano: il padre Franz era di Cortaccia mentre la madre Anna era nata in Pennsylvania, Stati Uniti, figlia di un emigrato della valle di Non e di una irlandese. Già le origini ne facevano un uomo particolarmente aperto ed innovativo. Nel 2006 ottenne un importante premio indetto dalla Provincia per la sua capacità di conciliare Impresa e Famiglia. I due valori più cari uniti in un unico riconoscimento. Nel 2010 il Consolato dei Maestri del Lavoro di Bolzano conferì a Josef il Diploma di Alta Benemerenza del lavoro. “Abbiamo riconosciuto i suoi meriti di perizia, laboriosità e imprenditorialità che ne fanno un profondo orgoglio per tutta la città”. Nel 1975, in via Galilei, la Buratti costruì nuovi capannoni per lo sviluppo di settori merceologici specializzati. Alla fine degli anni '90 il marchio arrivò anche in via Giotto. Sempre con passi ponderati, senza manie di grandezza. Josef Buratti ci lascia una vita che è una frase ed un insegnamento: “Non ho segreti particolari ma si deve lavorare molto con amore, con qualche sacrificio e soprattutto con costanza per costruire nel rispetto anche degli altri, giorno per giorno, la propria esistenza senza mai perdere di vista i propri principi”.













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