BOLZANO

Bolzano, dietrofront sul trasloco di Re Laurino

La giunta dice sì ai Freiheitlichen. Urzì: «Addio depotenziamento». Caramaschi:«Ma se ne avevamo appena parlato»



BOLZANO. La statua di Re Laurino deve restare in piazza Magnago: così hanno detto i Freiheitlichen.

Il Re Laurino via da piazza Magnago Provincia e Comune hanno deciso di spostare la statua nel parco della stazione. Caramaschi: «Un gesto di riconciliazione»

E la giunta ha risposto «va bene». Passo indietro sul progetto di trasferire la statua nel parco della stazione. Addio «depotenziamento». E termina anche la moratoria della Svp nei confronti delle mozioni a sfondo etnico della destra tedesca. Il presidente provinciale Arno Kompatscher ne aveva discusso pochi giorni fa con il sindaco Renzo Caramaschi, cui aveva presentato il progetto di restyling di piazza Magnago. Poi la novità in consiglio provinciale.

Venerdì scorso ultima giornata di discussione del bilancio provinciale 2017. L’opposizione, a partire dai Freiheitlichen, danno una grossa mano alla maggioranza, votando a favore della nuova trattazione della legge collegata alla stabilità, su cui la giunta era andata sotto il giorno prima. La giunta apprezza il gesto di responsabilità e fa propri quindici ordini del giorno, che vengono approvati senza discussione in aula. Tra questi, c’è l’ordine del giorno firmato da Pius Leitner (Freiheitlichen), che ricorda il progetto di trasferimento della statua di re Laurino. «I cittadini sono contrari sia per ragioni di costo sia per il suo significato storico», sostiene Leitner. Il documento approvato sollecita la giunta «a non intraprendere passi di alcun genere per il trasferimento della statua di Re Laurino e a garantire che rimanga in piazza Sivius Magnago».

Realizzata nel 1907, vandalizzata dalle squadre fasciste, itinerante nei decenni, divenuta simbolo delle genti italiche soccombenti sotto la forza germanica, la statua è transitata dalle passeggiate del Talvera, al Museo Civico, al Museo della Guerra di Rovereto per approdare nel 1994 di nuovo a Bolzano, davanti a Palazzo Widmann. Nel progetto di rivisitazione della piazza, Kompatscher aveva intenzione di spostare il Re Laurino. «Perché non nel parco Stazione?», gli aveva suggerito Caramaschi durante un colloquio a inizio dicembre. Adesso la frenata. «L’intenzione di trasferire la statua era arrivato dalla Provincia. Se adesso cambiano idea, non so cosa dire», è il commento di Caramaschi. E Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) protesta: «Una sberla in faccia alla convivenza e a tutti i bolzanini ai quali improvvidamente era stato annunciato un gesto di riconciliazione tardivo, ma importante da parte della Provincia, perché della stessa portata, per valore simbolico, di quelli messi in atto fra piazza della Vittoria e piazza Tribunale. Macchè: il consiglio provinciale su richiesta di Kompatscher (con il silenzio del Pd) fregandosene di tutto ha approvato l’ordine del giorno di Leitner». (fr.g.)

 













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