educazione civica

Bolzano, dopo il maltempo il quartiere ripulito dalle giovanissime

Melanie Tozzo e Sofia Ermenegildo hanno raccolto i rifiuti a Prati di Gries. Le due ragazzine hanno voluto dare un contributo dopo il violento nubifragio di martedì scorso


Maddalena Ansaloni


BOLZANO. Il violento nubifragio che martedì si è abbattuto sulla provincia, ha lasciato scenari di guerra sulle strade bolzanine. Nei 60 minuti in cui il vento ha soffiato alla velocità spaventosa di 90 chilometri orari, sono volati oggetti di ogni tipo: rami, lamiere, piscine gonfiabili e plastica. A tempesta terminata le forze dell’ordine sono prontamente intervenute per arginare i danni maggiori, i pompieri si sono occupati dei tanti alberi, ahimè, caduti, e anche i cittadini si sono rimboccati le maniche, scendendo nei loro quartieri a ripulire il disastro.

Lo dimostra la foto che una lettrice ha mandato al giornale, accompagnata dal racconto di due ragazzine, Melanie Tozzo, 14 anni, e Sofia Ermenegildo, 13 anni, che si sono impegnate a rimettere a posto quello che si poteva. Eccole qui armate di guanti e sacchi dell’immondizia, che mostrano i tanti rifiuti raccolti nel loro rione, Prati di Gries. Le due ragazze sono amiche, e si trovavano a casa di Melanie Tozzo quando è iniziato il temporalone. «Abbiamo assistito dalla finestra», racconta Katia Catizone, la madre di Melanie Tozzo, «La scena più drammatica che abbiamo visto è stata quella di una signora anziana aggrappata fortemente a una ringhiera perché il vento fortissimo la spostava di qua e di là», prosegue, «Le abbiamo prestato subito aiuto. Finito tutto siamo scesi in cortile e abbiamo visto l’enorme quantità di oggetti portati dal vento. Ci siamo subito messi a ripulire».

Tanti i complimenti ricevuti dai passanti, stupiti di vedere due ragazzine così giovani intente a sistemare i danni dopo una tempesta del genere. «Cose di questo tipo dimostrano che gli adolescenti di oggi non solo hanno voglia di essere cittadini attivi, ma anche che con le loro capacità, le loro idee e la loro energia possono essere di grande aiuto», conclude Katia Catizone.

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