L'appello

Bolzano, il Comune ai commercianti: «Aria condizionata, chiudete subito le porte dei negozi» 

L’assessora Rabini: «Invito i commercianti ad adeguarsi a questa misura in vigore in tante città. Favorevole ad un’ordinanza ad hoc». Il sindaco Caramaschi: «Non seguo l’esempio di Trento, siamo in attesa della legge provinciale e spero arrivi in fretta»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Fuori più di 35 gradi e anche di più, dentro 25 e anche meno. Aria condizionata al massimo e porte aperte perché il cliente deve trovare la strada spianata ed essere sempre invitato ad entrare.

Nei giorni scorsi il sindaco di Trento - Franco Ianeselli - ha fatto scattare il provvedimento che regola l'uso dell'aria condizionata nei negozi in città e ha ordinato di chiudere le porte contro gli sprechi con multe da 83 a 498 euro. Bolzano invece va avanti come se nulla fosse. Porte spalancate quasi ovunque - anche se va detto che sono soprattutto le grandi catene a dettare legge - in barba a sprechi e caro energia.

Sulla questione interviene con decisione l’assessora comunale all’ambiente, Chiara Rabini, che chiede con forza di chiudere le porte e si dice favorevole ad un’ordinanza anche per Bolzano. «La situazione attuale ci dice che non possiamo più attendere e invito caldamente sin d’ora i commercianti e le catene dei negozi a dare il buon esempio e ad adeguarsi a questa importante misura ormai urgente già in vigore in tante città.

In questo periodo - continua - diventano sempre più evidenti e gravi gli effetti del cambiamento climatico. siamo tutti chiamati con minimi sforzi e cambiamenti nei nostri comportamenti e abitudini quotidiane a contribuire alla tutela del clima e dell’ambiente riducendo i consumi energetici e abbattendo le emissioni di co2 in linea con quanto previsto dal nostro paesc (piano di azione per l’energia sostenibile e il clima). E tenere le porte dei negozi chiuse se si usa contemporaneamente all’interno l’aria condizionata è un comportamento di buon senso che abbatte consumi e costi e tutela la salute dei cittadini e dei dipendenti e l’aria condizionata non dovrebbe essere poi così bassa per evitare sbalzi di temperatura dannosi alla salute».

Rabini è favorevole ad un’ordinanza. «Siamo in attesa di una legge provinciale che regolamenti la materia che dovrebbe entrare in vigore in autunno. Sarebbe bello e importante se Bolzano la anticipasse vista l’emergenza climatica in corso».

Renzo Caramaschi da parte sua non ha alcuna intenzione di seguire le orme del collega di Trento. «Ognuno si muove come crede, sul “suo” territorio. Non mi risulta che Ianeselli copi le nostre ordinanze. È in arrivo una legge provinciale che regolamenta la materia e che vieterà le porte aperte in presenza di aria condizionata o di riscaldamento perchè gli sprechi e l’aumento degli inquinanti non piacciono a nessuno. Ma il consiglio che ha calendarizzato le sedute è lento. Ad oggi in assenza di uno strumento legislativo posso solo fare delle raccomandazioni e chiedere una volta di più a negozianti locali e grandi catene di chiudere le porte delle loro attività. Mi sembra che in questo particolare periodo storico occorra applicare al quotidiano del semplice buonsenso».













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