BOLZANO

Bolzano, l’Svp mette nell’angolo la destra tedesca

Il governatore: «Siamo tornati indietro, c’è qualcosa che non va». Stocker: «Gli italiani hanno dato tanto a questa terra»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. A differenza di quanto avvenuto sulla toponomastica, quando la Svp ha votato compatta con Knoll & Co., questa volta la Stella Alpina si è dissociata dalle volgari offese anti-italiane di Stf e Bürger Union.

Sfilata per Juncker, la destra tedesca: "Gli italiani devono integrarsi come i migranti" Knoll (Stf):"Non è il Sudtirolo che si deve adattare, ma viceversa". Offensivo Poeder (BuergerUnion): "Le tradizioni degli italiani non sono presentabili e profondamente antieuropee. Si tratta soprattutto di relitti fascisti e di spacconaggine imperialista".

E ha contrattaccato. «Le parole di Knoll - ha sottolineato il governatore Arno Kompatscher - sono inaccettabili. Non ha capito nulla di questa provincia. Qui, tedeschi, italiani e ladini, hanno trovato la loro Heimat. Mi dispiace molto che ci sia qualcuno che ancora vuole usare la tradizione (gli Schützen ndr) per conquiste politiche e territoriali». Kompatscher sembra ammettere l’esistenza di un disagio, che testimonia come le lancette dell’orologio - sul tema convivenza - siano tornate indietro. «Evidentemente - ha commentato il governatore - se qualcuno si è sentito offeso ciò dimostra che siamo tornati indietro nel tempo. C'è poca fiducia e tanta insicurezza, frutto del clima politico».

Kompatscher ha rivolto un appello «a tutti perché sia riconosciuto il valore della diversità, assieme ai valori della convivenza in uno spirito europeo». Kompatscher ha stigmatizzato duramente quanto affermato dalla destra tedesca. Il governatore getta acqua sul fuoco anche sul cerimioniale per l’arrivo di Juncker parlando di un banale equivoco. «Ad accogliere Juncker avrebbero dovuto esserci tutte le autorità che prendevano parte al convegno sui 70 anni dell’autonomia, ma uno spostamento dell'orario di arrivo ci ha costretti a sdoppiare le cose ed io sono andato da solo ad accoglierlo nel palazzo della provincia». E ancora: «Siamo fieri di vivere in una regione multilingue - ha concluso Kompatscher - e siamo altrettanto fieri della nostra convivenza pacifica e della varietà delle nostre tradizioni». A supporto di Kompatscher anche l’assessora Martha Stocker che frequenta da sempre anche gli ambienti degli Schützen e della destra tedesca. «Gli italiani non sono certo come i migranti e hanno dato molto a questa terra. Le parole di Knoll sono offensive. Le tradizioni italiane sono quelle europee e fanno parte anche della cultura altoatesina».

In giunta provinciale, è intervenuto anche l’assessore provinciale Christian Tommasini: «Serve un reciproco rispetto per la lingua, la storia, la cultura e le tradizioni di tutti. Siamo italiani, tedeschi, ladini, mistilingui e migranti. Non accettiamo che qualcuno pensi di avere l'esclusiva sul diritto di abitare e sentirsi a casa nella nostra terra. Siamo fatti allo stesso modo: siamo di carne e sangue, muscoli e cervello. L'unica differenza è che, facendo certe affermazioni, qualcuno lo usa il cervello, altri no». I Freiheitlichen si sono dissociati dagli attacchi anti-italiani di Stf e Union: «Noi siamo - commentano Ulli Mair e Pius Leitner - per uno Stato libero e senza il coinvolgimento degli italiani questo traguardo non potrà essere raggiunto». «La cultura e la tradizione uniscono e non dividono», commenta il segretario Svp Philipp Achammer, condannando le affermazioni di Sven Knoll. Achammer spiega di non comprendere le polemiche sulla sfilata degli Schützen. «È un atto di rispetto nei confronti di un alto rappresentante politico». Che il gruppo italiano non ha condiviso, anche per il modo in cui è stata «occupata» la piazza.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità