inverno

Boom di turisti e prezzi alle stelle: in Alto Adige mezzo milione di pernottamenti 

Pinzger (Albergatori): «Per la crisi aumenti in hotel fino al 18%. Gli italiani sono tornati in massa». A Bolzano, nonostante i costi, file nei ristoranti e esauriti i 4.600 posti letto. In centro il caffè arriva anche a 2 euro


Paolo Campostrini


BOLZANO. È stato un assalto. Ma che non s’azzarda a smettere. Nelle ultime settimane d’autunno, fino a metà dicembre, l’Alto Adige ha contato circa 109.000 prenotazioni, per un totale di 478.000 pernottamenti, generate attraverso "Booking Südtirol", il portale dell'Unione albergatori e pubblici esercenti.

Un numero che fa seguito a 5,1 milioni di arrivi e 22,7 milioni di pernottamenti da maggio a ottobre. Con un soggiorno medio di 4,38 giorni. Ciò significa un notevole aumento rispetto allo stesso periodo nell'anno 2021.

Su Booking Südtirol, sottolinea l'Hgv, si possono prenotare i letti di circa 2.480 esercizi ricettivi.

E Bolzano?

«Da anni non si vedevano cosi tanti turisti», sorridono all’Azienda di soggiorno.

Bene il Mercatino ma non basta a spiegare. «C’è il desiderio, molto avvertito, di tornare alla normalità» commenta Manfred Pinzger, presidente dell’Hgv, la potente associazione degli albergatori con un osservatorio che ha terminali diffusi ovunque. Parla di “boom degli italiani”. Che vanno dove costa di più. «Il turismo nazionale affolla le località dolomitiche, altrove - dice - ci sono anche svizzeri, una bella novità, e germanici».

Poi c’è la questione dei prezzi. A naso, sono lievitati come dopo una notte sotto un panno caldo. Fuor da percezioni non statistiche, affiora invece un numero: «Secondo una indagine tra i nostri associati - anticipa Pinzger - nelle strutture ricettive si è registrato un incremento mediamente assestato tra il 13 e il 18%».

La ragione? Soprattutto la crisi energetica («anche se i prezzi si stanno calmando» ammette il presidente) e la situazione delle forniture in generale.

Dunque emerge un elemento chiaro: nonostante gli aumenti, sono aumentati anche i turisti.

Che, in sostanza, accettano di pagare di più ma non rinunciano a muoversi. E a farlo dove, probabilmente, l’aspetto qualitativo sul piano dell’accoglienza resta ancora interessante.

Conta molto l’attivazione dell’Hgv: «Al di là del portale Booking - aggiunge il presidente - abbiamo elaborato una serie di iniziative per le prenotazioni sui singoli portali alberghieri che sta dando risultati visibili…».

E che spiega la differenza tra le 109 mila prenotazioni su Booking e i quasi 500 mila pernottamenti effettivi. A Bolzano lo stesso.

Non c’è un letto libero e solo i posti in hotel sono 4.600. E non un posto auto. Nel capoluogo questo elemento perfettamente simmetrico, nella sua anomalia apparente, di un aumento considerevole dei prezzi a cui fa riscontro un analogo aumento degli ospiti, diventa clamoroso. Tra piazze e vie del centro dove non passa neanche un capello in più da giorni salgono le prime proteste: «Non credevo si arrivasse a tanto» sorride amaramente un turista milanese. «E si che siamo abituati anche da noi. Ma non così…», aggiungono intorno a lui. Alcuni sondaggi sul campo parlano di un caffè a 1 euro e 30 nei locali del centro. Piazza Walther e no. Un bar in via Leonardo ha esposto un cartello con caffè a due euro. In un noto locale in piazza 16.30 euro due cornetti e due cappuccini seduti ed una spremuta “allungata”. Ci sono file interminabili ai banchetti del Mercatino che offrono cibo e bevande. In tanti parlano di aumenti fuori norma: «Ho pagato un hamburger 18 euro». Sembra di sentire le proteste estive in piazzetta a Capri o a piazza Navona a Roma.

Ma qui non c’è neanche la fontana del Bernini.

 













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