Braccio di ferro sullo stop alle aziende Kompatscher firma oggi l’ordinanza 

Le nuove regole. Categorie, contrarie alle chiusure. Scuola, maretta nella Svp: didattica a distanza alle elementari, si parte con una settimana Tecnici provinciali e Comuni preparano lo screening in tutta la provincia. Servono 700 operatori. Schuler: «Mai tentata una esperienza simile»


Francesca Gonzato


Bolzano. Quali aziende chiudere nel nuovo lockdown provinciale? E quanto tenere bambini e ragazzini con la didattica a distanza? È forse l’ordinanza più tormentata, quella che Arno Kompatscher firmerà oggi. Il presidente aveva promesso a categorie economiche e sindacati di inviare ieri mattina la bozza dell’ordinanza. Il testo è arrivato nel tardo pomeriggio con l’invito a incontrarsi tutti di nuovo oggi (in teleconferenza). Durante la giornata intanto erano circolate bozze ufficiose, «e quindi inutili, vogliamo parlare del testo vero» così a metà pomeriggio Michele Buonerba (Cisl) e Claudio Corrarati (Cna). Kompatscher firmerà oggi il testo, dopo l’incontro con le parti sociali. La bozza spedita ufficialmente ieri sembra ancora lontana dalle richieste del mondo dell’economia. Così le sintetizza Federico Giudiceandrea (presidente Assoimprenditori): «Chiediamo che possano proseguire l’attività tutte le aziende che garantiscano il rispetto del protocollo di sicurezza». Aggiunge Buonerba: «Sono d’accordo, a patto che la Guardia di finanza possa mettere in campo controlli a tappeto sul rispetto delle regole, perché in questi mesi abbiamo visto ben pochi sopralluoghi degli ispettori». Nella bozza di ordinanza viene riproposto invece il lungo elenco di codici Ateco delle attività produttive ritenute essenziali. Intanto è partita la macchina organizzativa per il maxi screening di massa con i test rapidi previsti per 350 mila altoatesini.

Scuola e lockdown

Kompatscher martedì in giunta ha giocato fino in fondo la carta del suo ruolo: di fronte alle proteste di numerosi assessori sullo stop alle lezioni in presenza (ipotesi due settimane), ha avvisato i colleghi: i contagi impongono la stretta e se ne assumerà interamente la responsabilità. Non a caso le ordinanze vengono firmate da Kompatscher come «commissario speciale per l’emergenza Covid-19». Ma subito dopo l’Obmann e assessore alla Scuola tedesca Philipp Achammer in una seduta della direzione Svp convocata ad hoc aveva ottenuto un voto quasi unanime su una versione soft. E dunque nella bozza di ordinanza a proposito della scuola è prevista la didattica a distanza solo per una settimana dal 16 al 22 settembre per tutti, compresa la sospensione di asili nido e scuole materne. Un eventuale prolungamento del provvedimento, anche locale, sarà legato ai risultati dello screening. Garantita l’attività in presenza invece nelle scuole materne ed elementari per i figli di operatori del settore sanitario, trasporto pubblico, alimentari, scuole. Servizio garantito anche gli studenti tutelati dalla legge 104/92.

L’economia

Come detto, nella sua bozza Kompatscher conferma le anticipazioni sullo stop dal 14 al 29 novembre (salvo proroghe) alle attività produttive, artigianali e professionali considerate non essenziali. Garantito il lavoro anche ai reparti aziendali la cui interruzione possa pregiudicare «la ripresa della produzione o la fornitura di prodotti necessari per il mantenimento della filiera essenziale di sistema». Chiusi tutti i cantieri: tra le eccezioni le opere di interesse nazionale ed europeo. Una impostazione respinta dalle associazioni di categoria: oggi il confronto

I test rapidi

Per la prima volta in Italia la Provincia lancia test rapidi antigenici rivolti al 67% della popolazione: dal 20 al 22 novembre l’obiettivo è organizzare circa 184 punti di prelievo. «Una sfida enorme. Il nostro appello alla popolazione è di venire a farsi testare», commenta l’assessore Arnold Schuler (protezione civile). La facoltà di Ingegneria di Trento ha quantificato il fabbisogno. Si è riunito ieri per due volte il gruppo di lavoro con i vertici di sanità, protezione civile, consorzio dei Comuni, Croce bianca, Croce rossa e vigili del fuoco volontari. Si devono stabilire i criteri per l’accesso ai test (volontari) e i luoghi. La Asl avverte: i test andranno effettuati da medici, infermieri e professionisti della sanità. Ne serviranno 700-800. Verrà lanciato un appello anche a operatori in pensione.

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