Bressanone, gioielliera urlae mette in fuga i rapinatori

Si è trovata all’improvviso una pistola puntata in faccia, tre uomini davanti e grazie al suo istinto di sopravvivenza è riuscita a metterli in fuga, sventando la rapina. Protagonista della disavventura è Doris Putzer, titolare della gioielleria “Gstader” di via Bastioni Maggiori. "Non mi ricordo quasi nulla - spiegs - so solo che ero talmente spaventata alla vista della pistola, che non ho potuto fare altro che urlare"


Luca Masiello


BRESSANONE. Si è trovata all’improvviso una pistola puntata in faccia, tre uomini davanti e grazie al suo istinto di sopravvivenza è riuscita a metterli in fuga, sventando la rapina. Protagonista della disavventura è Doris Putzer, titolare della gioielleria “Gstader” di via Bastioni Maggiori.
L’allarme al commissariato di polizia della città vescovile è arrivato intorno alle 16.15, ma non è certo stata la telefonata al 113 a far scappare i rapinatori. La vera sirena d’allarme è arrivata dalle corde vocali di Doris Putzer, che ha spaventato i malviventi facendo in modo che scappassero terrorizzati. “Non mi ricordo quasi nulla - spiega a poche ore dall’accaduto - so solo che ero talmente spaventata alla vista della pistola, che non ho potuto fare altro che urlare e premere il pulsante per bloccare le porte; ma purtroppo ho combinato un pasticcio, e non sono riuscita ad azionarlo correttamente”.
Una fortuna, in realtà, perché dopo aver udito le sue urla, i tre rapinatori non hanno perso tempo e hanno riattraversato l’uscio varcato pochi minuti prima.
“Uno dei tre, quello più grosso - racconta la titolare della gioielleria - ha cercato di aprire una vetrina dove sono esposti degli orologi di valore; ma non c’è riuscito, e anche lui si è volatilizzato in un attimo, dirigendosi di gran carriera verso il Lungoisarco, nella stessa direzione in cui erano scappati anche i suoi compari”.
E le urla della signora Putzer hanno attirato l’attenzione anche di una sua conoscente, l’unica che ha saputo fornire agli investigatori una descrizione dei tre: persone di un’età compresa fra i 30 e 40 anni, bianchi, due di statura media, uno - quello armato - particolarmente alto. “Non hanno neanche parlato, e forse perché non ho dato loro il tempo di farlo - continua la titolare della gioielleria - ma erano tre persone che si potrebbero definire qualsiasi, vestite casual. I classici insospettabili, insomma”.
È stata la figlia di Doris Putzer, Martina, a lanciare l’allarme alle forze di polizia, e in un attimo nel centro storico della città vescovile, fra le centinaia di turisti che affollavano i Bastioni, hanno risuonato le sirene di polizia e carabinieri. Mentre alcuni investigatori si sono lanciati all’inseguimento a piedi lungo le passeggiate che costeggiano i due fiumi della città, altri hanno raccolto le testimonianze, mentre gli agenti della scientifica hanno rilevato ogni tipo di impronta presente nel negozio. E dopo la bufera, la coraggiosa gioielliera è tornata alla sua routine: dopo l’uscita di scena delle forze dell’ordine ha continuato a lavorare, accogliendo i clienti quasi come nulla fosse accaduto.

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