Brunico, Imi giù per le prime case

Il consiglio comunale ha fissato le aliquote, applicando il 12,60 per mille agli appartamenti sfitti


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Esenzione quasi totale, grazie all'aumento della detrazione fissa per la prima casa e due pertinenze portata a 700 euro, per tutti i brunicensi che vivono nella casa di proprietà e pesante tassazione per i proprietari degli appartamenti vuoti e sfitti, ai quali verrà applicata un'aliquota del 12,60 per mille.

Queste sono le notizie che sono giunte dal consiglio comunale di mercoledì a Brunico, che aveva come primo punto l'ordine del giorno la definizione del nuovo regolamento per l'applicazione dell’Imposta municipale sugli immobili e, quindi, la definizione delle aliquote da applicare, all'interno di quanto previsto dalla Provincia, alle varie tipologie di immobili di proprietà di cittadini ed enti.

Fedele alla sua linea che da anni riconosce la prima casa come un diritto e una legittima aspirazione per ogni cittadino, dopo un'attento studio che ha messo a confronto ben quattro possibili varianti elaborate entro i margini fissati dalla legge provinciale istitutiva dell'Imi (che è stata anche ampiamente criticata in sede di discussione ed in alcuni suoi passi dal vicesindaco Renato Stancher), il consiglio comunale ha scelto la variante che privilegia in assoluto le prime case e le aziende produttive come negozi, bar, officine, locali dedicati alla produzione e hotel, non ha variato assolutamente le aliquote per affittacamere ed aziende agricole in generale ma riesce comunque a portare nelle casse del comune qualcosa come 7,463 milioni di euro, calcando invece la mano con un'aliquota portata al 12,60 per mille sulle abitazioni soggette alla tassa di soggiorno e sulle abitazione mantenute sfitte - o talvolta locate "in nero" - dai rispettivi proprietari.

Considerando che, proprio secondo i dati forniti dal sindaco Roland Griessmair nella passata seduta del consiglio comunale, a Brunico solo il numero degli appartamenti vuoti ed ufficialmente sfitti ammonta alla considerevole cifra di più di 880 unità a fronte di 3.869 abitazioni che risultano essere l'abitazione principale del titolare e della sua famiglia, l'applicazione dell’aliquota del 12,60 per mille per tali abitazioni dovrebbe incentivare per il futuro anche il mercato degli affitti, facilitando a tanti giovani la ricerca di una abitazione che conceda loro quell'indipendenza che altrimenti è difficile da sperimentare per davvero.

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