Calculli, l’omicida del Virgolo, va agli arresti domiciliari

Cambia anche il reato, per la morte di Werner Hofer dovrà rispondere dell’accusa di omicidio preterintenzionale


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Michele Calculli, l’uomo che ha confessato di aver provocato la morte di Werner Hofer a seguito di un furibondo pestaggio lungo la strada del Virgolo, ha lasciato il carcere di via Dante ieri poco prima di mezzogiorno. Il giudice Walter Pelino, su istanza dell’avvocato difensore Nicola Nettis (nonostante il parere contrario della Procura) gli ha concesso gli arresti domiciliari nell’abitazione della compagna, Patrizia Milazzo.

Il giudice ha ritenuto di dover confermare la custodia cautelare (in forma meno afflittiva) per il solo pericolo di reiterazione del reato mentre è caduta l’esigenza di tutela delle fonti di prova dato che la convivente Patrizia Milazzo (presente sul Virgolo nei momenti del pestaggio) ha già reso ampia testimonianza. Michele Calculli dovrà dunque attendere nella sua abitazione l’udienza preliminare che probabilmente si svolgerà entro poche settimane. Nel frattempo l’avvocato difensore Nicola Nettis un risultato concreto lo ha già ottenuto: la Procura della Repubblica ha infatti derubricato l’accusa da omicidio volontario ad omicidio preterintenzionale. In sostanza la pubblica accusa si è allineata alle posizioni da sempre sostenute dalla difesa: Calculli, cioè, non avrebbe colpito il meccanico Hofer per ucciderlo.

L’imputato ha ammesso di aver utilizzato un “piede di porco” in ferro che aveva in auto e di aver colpito con estrema forza Werner Hofer ad un braccio e al torace (all’altezza del polmone sinistro). Due colpi molto violenti che però non avrebbero potuto risultare mortali se la vittima non si fosse trovata in condizioni fisiche molto precarie a seguito di una cirrosi epatica che aveva minato pesantemente il suo organismo. A convincere il sostituto procuratore Lorenzo Puccetti è stata la relazione medico legale del consulente (il dottor Eduard Egarter) dalla quale si evince che il decesso di Hofer venne provocato da una vasta emorragia interna che in pochi minuti riversò nell’addome della vittima quattro litri di sangue (cioè oltre la metà del sangue che una persona ha in corpo).

L’esame autoptico sulla vittima ha permesso di accertare che il colpo inferto alla schiena di Hofer fu fortissimo e provocò la lesione della gabbia toracica. La 12esima costola, fratturata, andò a bucare la milza che - a seguito della cirrosi epatica - aveva dimensioni esagerate (cioè circa tre volte le dimensioni regolari). In sostanza sarebbe stata questa patologia ad essere concausa determinante della tragedia. Di qui la decisione del pubblico ministero Lorenzo Puccetti di derubricare il capo d’imputazione in omicidio preterintenzionale.

In altre parole le conseguenze del pestaggio a colpi di spranga sarebbero andate oltre le intenzioni reali di Michele Calculli che peraltro salì due volte alla chiesetta del Virgolo dopo l’aggressione senza rendersi conto che la vittima delle percosse stava morendo. Circostanza che sembra destinata a risultare ininfluente in quanto l’emorragia che colpì Hofer fu molto vasta. Dopo appena 10 minuti la situazione sarebbe stata irreversibile.

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