l'intervista

Caramaschi: «Mancano alloggi: l’Ipes faccia di più. Area vuota da anni in viale Druso» 

Comune. Il sindaco: «Sull’Areale si lavora, ma la strada è complicata» Le case di riposo: «Tocca alla Provincia costruire quella di Oltrisarco»  Elezioni: «Al 90 per cento non mi ricandiderò per il terzo mandato»


antonella mattioli


BOLZANO. «A Bolzano non servono case di lusso, ma alloggi per i redditi più bassi. L’Ipes deve fare di più». Caro-casa, viabilità, aumento dei costi di energia e materie prime che condiziona fortemente gli investimenti per il 2023, al centro della tradizionale intervista di fine anno con il sindaco Renzo Caramaschi. Problemi vecchi per i quali però non sembrano essere all’orizzonte soluzioni almeno sul breve termine.

Partiamo dal caro-casa che condiziona sempre più anche il mondo del lavoro, in forte difficoltà a trovare collaboratori. Di qui la richiesta al Comune di mettere a disposizione nuove aree.

L’ho detto e lo ripeto: non si può cementificare tutto. Bisognare puntare innanzitutto sul risanamento di vecchi immobili, il recupero di aree dismesse. Non facciamoci illusioni comunque: i prezzi degli appartamenti non caleranno. E smettiamo per favore di fare i confronti con Trento: non è vero che lì gli alloggi costano meno.

Nella sua giunta tutti condividono questa linea o c’è chi come l’assessore Fattor spinge, perché si individuino al più presto nuove aree?

Non ne abbiamo parlato. Comunque - con le nuove regole - bisogna fare un uso più che parsimonioso del suolo. Faccio un esempio: avevamo chiesto di accedere ai fondi del Pnrr, per realizzare una scuola in via Napoli, su un’area di nostra proprietà. Costo intorno ai 26 milioni di euro. Richiesta respinta con la motivazione che si consuma suolo.

L’Ipes chiede aree per costruire alloggi.

Comincino a costruire in viale Druso, dove c’è un terreno vuoto ormai da anni.

Stabilito che nel capoluogo le aree per privati, cooperative e Ipes sono praticamente esaurite, nel 2023 vedrà la luce il Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio (PSCTP), ovvero lo strumento di pianificazione a lungo termine?

Una volta si chiamava Puc ed era tutto più semplice: si individuava un urbanista di fama e lo si incaricava di disegnare lo sviluppo del territorio. Oggi la procedura è complicata: bisogna fare piano del verde, piano della mobilità che noi abbiamo già approvato; piano della zonizzazione acustica che approveremo a breve. Quindi bisogna indire una gara a livello europeo per individuare uno studio o un team di esperti che metta a punto il Programma di sviluppo del territorio.

Tempi lunghi insomma.

Non brevi di sicuro.

A che punto è l’operazione areale ferroviario, dove si dovrebbero ricavare circa 1200 alloggi?

Stiamo lavorando.

Tempistica?

La materia è molto complessa. La discussione con RFI, proprietaria dell’area sulla quale oggi ci sono i binari, è in corso. Difficile fare previsioni. È vero che sono stati firmati degli accordi, ma è anche vero che all’interno di RFI ci possono essere idee diverse.

Nel frattempo la sempre più forte carenza di alloggi, rischia di inceppare i diversi comparti dell’economia.

Tranquilli che non si inceppano.

Migranti: l’assessora Rabini è molto critica con l’ulteriore blindatura dei pilastri del viadotto dell’A22 per evitare che i senzatetto vi trovino rifugio.

Capisco l’umanità, ma l’assessora in questo caso sbaglia. Non possiamo rischiare che qualcuno si faccia male. Invece dobbiamo insistere perché le comunità comprensoriali si facciano carico del problema. I migranti vanno distribuiti in maniera equa.

Finora però, non pare ci sia nessun Comune candidato a dare ospitalità.

Sono stati messi a disposizione una cinquantina di posti ad Appiano e un’altra cinquantina dovrebbe essere individuato in altri comuni della provincia. In totale dovrebbero essere un centinaio. È già un primo risultato. La verità è che ci si trova sempre in ritardo ad affrontare il problema. E sa perché?

Perché?

L’assessora Deeg vorrebbe che il problema non esistesse.

Parliamo di viabilità.

Finalmente, le cose si stanno muovendo, ma i tempi saranno inevitabilmente lunghi.

Tra le grandi opere, quale vedrà la luce per prima?

Sotto e sovrappasso di via Einstein, sottopasso di via Roma in fase di progettazione; il raddoppio della galleria del Virgolo che però dovrà essere preceduto dal raddoppio della galleria ferroviaria.

E il tunnel di Monte Tondo?

Di positivo c’è che l’assessore Alfreider ha messo a disposizione 5 milioni di euro per la progettazione. Però ci vorranno 9/10 mesi per individuare lo studio e due anni e mezzo per il progetto.

Il progetto dell’A22 in galleria è definitivamente tramontato?

È previsto dal Piano d’investimento presentato da A22 per ottenere la concessione. Ma parliamo di un Piano lungo 50 anni.

È stato un errore rinunciare alla variante alla statale 12, per inseguire il trasferimento in galleria del tracciato dell’A22.

Non ci abbiamo rinunciato. Semplicemente non c’erano i soldi allora e non ci sono oggi.

La Civica per Bolzano denuncia il fatto che ci sono 250 anziani in attesa di un posto in casa di riposo.

Gli accordi con la Provincia prevedono che si realizzi una nuova struttura ad Oltrisarco.

È tutto fermo: l’assessore Bessone dice che una parte dei soldi li deve mettere il Comune.

Continua a dire che sta studiando da assessore, ma evidentemente non è ben informato.

Per fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia quanto avete messo in bilancio per il 2023?

Cinque-sei milioni di euro in più.

A quanto ammontano i tagli del bilancio del prossimo anno?

Abbiamo tagliato 3,5 milioni sulla parte corrente, ma il presidente Kompatscher ha assicurato una variazione di bilancio e ci arriveranno circa 4 milioni.

Nel 2025 si ricandiderà per il terzo mandato?

Lo escludo al 90%.

Da cosa dipende?

Lo dico per tenere sulla corda i tanti possibili aspiranti alla poltrona. Potrebbe essere la volta di una donna- sindaca.

2023, elezioni provinciali.

Spero che la Svp sostenga Kompatscher: persona onesta, esperta, capace; e in giunta torni il centrosinistra.













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