Caritas, 10.500 altoatesini chiedono aiuto per telefono 

Quest’anno boom di contatti per sportelli e centralini dell’organismo diocesano Ora avviata la consulenza online destinata ai giovani: così si supera l’imbarazzo


di Davide Pasquali


BOLZANO. Boom di contatti per sportelli e centralini di ascolto della Caritas per aiutare chi è in difficoltà. Nati nel 2002 con poche centinaia di contatti l’anno, nel 2018 han totalizzato 10.500 contatti. Ma c’è un ma: ci si è resi conto che sono pochi i giovani fra i 20 e i 40 anni a chiedere aiuto e troppo pochi i casi di minacciato suicidio rispetto alla realtà dei fatti altoatesini che si legge poi nelle statistiche. Motivo per cui, si è deciso di aggiungere anche un servizio di ascolto online, che ha dimostrato di funzionare bene nelle regioni vicine alla nostra: attira i giovani e, soprattutto, chi scrive si imbarazza meno di chi si presenta di persona allo sportello o di chi telefona. Il servizio online, poi, garantisce una risposta in 48 ore. Non può risolvere casi urgenti, ma almeno fornisce una tregua tranquillizzante per eventuali potenziali suicidi.

«Solitudine, problemi relazionali, pensieri suicidi, disagi psichici: in situazioni di vita dove si è sottoposti a forte stress emotivo, uno scambio e il confronto con persone disponibili ad ascoltarci può portare molto beneficio», spiegato il direttore Caritas Paolo Valente. «Non tutte le persone però possono o vogliono parlare apertamente dei propri problemi; per alcuni è, infatti, più facile dare voce alla propria anima scrivendo». Per queste ragioni il servizio Caritas del Sostegno al telefono ha deciso di offrire un nuovo servizio di consulenza online, anonimo e riservato. Registrarsi è facile. Il nuovo servizio online parte a 16 anni esatti dalla nascita del servizio di Sostegno al telefono della Caritas, ideato allora per offrire alle persone in situazioni di crisi un punto di contatto telefonico. «In questi anni molto è cambiato. Internet e i nuovi media non solo hanno moltiplicato le nostre forme di comunicazione, ma le hanno anche radicalmente mutate. A tutto ciò vogliamo rispondere offrendo anche noi un nuovo tipo di consulenza», spiega Valente. «Vogliamo creare un punto di contatto per coloro che, in un momento particolare di crisi della loro vita, trovano più facile chiedere aiuto scrivendo piuttosto che parlando».

Silvia Moser, responsabile Caritas del Sostegno al telefono, conosce bene quanto lo scrivere possa essere di aiuto. La biblioterapeuta si riferisce al potere ordinatore e strutturante della scrittura: «Chi tiene un diario ordina i propri pensieri quasi automaticamente. Sentimenti, domande e problemi diventano spesso molto più chiari quando si inizia a scriverli. Uno scambio riservato dei propri pensieri con consulenti appositamente formati può portare inoltre un ulteriore sollievo in una situazione difficile o di crisi». Le esperienze dei servizi di consulenza online attivi in Italia e nei Paesi limitrofi hanno evidenziato poi che la consulenza online è ampiamente utilizzata dai giovani e che temi che possono indurre di più all’imbarazzo o all’ansia sono molto più facilmente trattabili in forma scritta che non al telefono. Ne è convinto anche Guido Osthoff, responsabile area della Caritas e coordinatore della neonata Rete di prevenzione dei suicidi. La rete è stata creata da diverse associazioni e organizzazioni, tra cui la Caritas, con l'obiettivo di ridurre nel lungo termine il tasso relativamente alto di suicidi della nostra provincia. «La consulenza online può essere particolarmente utile anche per le donne e gli uomini che pensano di porre fine alla loro vita o che hanno perso qualcuno a causa di un suicidio», sottolinea Guido Osthoff, che invita chi dovesse avere bisogno a contattare i consulenti online: «L’aiuto c’è. Il primo passo però, il primo clic, dipende da ognuno di noi».

La consulenza online è raggiungibile 24 ore su 24, come il numero verde del Sostegno al telefono 840 000 481. All'indirizzo web telefonseelsorge-online.bz.it le persone in cerca di consulenza possono registrarsi in forma anonima e gratuita tramite computer, tablet o smartphone, inserendo un nome utente (nickname) e una password personale che rimangono validi per tutti i futuri contatti. Una prima risposta del consulente è garantita entro 48 ore. Se dovessero seguire altri messaggi, verrà garantito che le successive risposte saranno sempre fornite dal consulente che ha preso in carico la prima richiesta di aiuto. Silvia Moser e il suo team di 15 volontari sono consapevoli della grande responsabilità che la nuova offerta comporta: «Ciò che è scritto è scritto. Le risposte scritte richiedono quindi grande sensibilità ed empatia» sottolinea la responsabile del Sostegno telefonico della Caritas. I futuri consulenti si sono quindi preparati nel miglior modo possibile alla nuova sfida, seguendo un apposito programma di formazione. «Una formazione di base nella consulenza telefonica e almeno due anni di esperienza sono stati i requisiti necessari per diventare un futuro consulente online», spiega Moser. La consulenza online non ha lo scopo di sostituire altri servizi presenti sul territorio, compreso quello, online e telefonico in lingua italiana, di Telefono Amico. «Ci consideriamo soprattutto un primo punto di contatto per le persone che stanno vivendo un periodo particolarmente delicato della loro vita e che sentono la necessità di potersi confrontare con qualcuno scegliendo come mezzo la scrittura. Se necessario, siamo lieti di fornire a chi ci chiede aiuto informazioni anche su altri servizi di consulenza più specifici».

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