Casciaro tra i big di «Italia’s got talent»

Nick, 23enne istruttore di windsurf, è figlio di Paolo, ex campione di hockey. Ieri ha cantato «Knocking on heavens door»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Tra i quaranta semifinalisti di «Italia’s got talent», programma televisivo di Canale 5 condotto da Simone Annicchiarico e Belén Rodríguez e con Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi nei panni di giudici, c’è anche un bolzanino. Si tratta del 23enne istruttore di windsurf Nick Casciaro, il cui sogno nel cassetto è quello di sfondare in campo musicale. La sua presenza allo show Mediaset, che sta facendo registrare ascolti in crescita, non è passata certo inosservata anche perché è figlio di Paolo Casciaro, ex campione di hockey su ghiaccio con la maglia di Bolzano, Varese e Milano e pioniere dell’hockey inline. La famiglia Casciaro, dopo aver vissuto per parecchi anni a Bolzano, si è trasferita di recente a Drena, in Trentino, a pochi chilometri dal lago di Garda. Ieri non è stato possibile parlare direttamente con Nick - impegnato a provare «Knocking on heavens door» negli studi di Roma con il supporto di due coriste scelte dalla produzione, ma a raccontarci i suoi sogni e le sue aspirazioni è stato il papà Paolo, nella capitale con la moglie proprio per assistere a quest’esibizione. La prima uscita di Nick sul palco di «Italia’s got talent» risale a qualche settimana fa, quando ha cantato prima «Your Song» di Elton John e poi «Motocicletta» di Lucio Battisti. «Nick - racconta il papà Paolo - non era alla primissima esperienza nel mondo dello spettacolo. Un paio di anni fa era salito sul palco di X Factor, dove aveva superato una selezione durissima: da 50 mila erano rimasti solamente in 22. Purtroppo per lui è uscito di scena proprio in dirittura d’arrivo e non l’ha presa benissimo». A quel punto Casciaro junior ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di tornare al suo primo amore, il windsurf.

«Mio figlio - racconta papà Paolo - ha il brevetto internazionale per insegnare surf e conosce tre lingue. Dopo la mezza delusione a X Factor ha deciso di prendersi un anno di pausa e staccare la spina. È stato a lavorare in Spagna dove ha fatto il pieno di energia».

Una volta tornato in Italia, nella casa di Drena, gli è venuta voglia di riprovarci anche perché sa di avere una vena artistica.

«La curiosità è che non ha studiato musica. Suona il pianoforte e canta ma è un autodidatta. Il suo talento è piaciuto subito anche a Maria De Filippi e Gerry Scotti, mentre Rudy Zerbi lo ha promosso solo per l’esibizione in inglese».

Contrariamente a quello che molti pensano l’esibizione di ieri sera è stata rigorosamente dal vivo. «La produzione gli ha assegnato due coriste ed è stata registrata solamente la base. Diciamo che la sfida era particolarmente stimolante, perché per approdare alla finale dello show doveva vedersela con altri quattro artisti non meno talentuosi».

Una sfida quantomai intrigante, peraltro, che ha tenuto col fiato sospeso oltre ai genitori, presenti in studio, anche i nonni a Bolzano. Papà Paolo ha voluto svelarci anche un ultimo segreto sul perché abbia chiamato suo figlio proprio Nick. «É in onore di un grande amico e campione di hockey su ghiaccio, il portierone Nick Sanza, con cui ho condiviso stagioni memorabili a Milano. Anche questa è una piccola chicca che forse anche i fan più preparati ignoravano». Già, ora non resta che sperare che quel nome porti bene e consenta a Nick di sfondare nel mondo dello spettacolo.

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