Centrale di Laives, i Verdi: progetto fumoso

Dello Sbarba: «Non ci sono garanzie ambientali ed economiche»


Bruno Canali


LAIVES. Alla serata di presentazione della centrale a pompaggio era presente anche Riccardo Dello Sbarba, dei Verdi provinciali. «La serata - dice Dello Sbarba - ha confermato i dubbi sul progetto già rifiutato sul Renon e oggi ripresentato identico a Laives».  Secondo Dello Sbarba, Christian Masten non sarebbe stato in grado di fornire garanzie in merito a quanto promesso. Vediamo sostanzialmente i punti salienti del confronto.  I Verdi ritengono che in realtà, l'impianto rischierà di diventare un impianto di riciclaggio di energia "sporca". Secondo Masten invece, non verrà assolutamente utilizzata energia elettrica proveniente da centrali atomiche per far funzionare le pompe e la centrale a pompaggio avrà funzione di "batteria verde" per immagazzinare energia.  «Nessuna garanzia sulla redditività economica del progetto - incalzano i Verdi - e i famosi due milioni all'anno per il Comune di Laives per ora sono uno specchietto per le allodole».  «Al Comune di Laives andranno due milioni l'anno, per tutta la durata di vita della centrale - ha dichiarato invece Masten - e ci saranno vantaggi anche per il tessuto economico locale, come si può verificare nelle realtà comunali dove centrali del genere funzionano». Anche le sorgenti di La Costa-Seit, entrano nelle attenzioni degli ambientalisti, perché potrebbero subire danni dai lavori di scavo delle gallerie per la centrale e inaridirsi, col risultato di lasciare a secco le famiglie della zona. «Abbiamo considerato la presenza di sorgenti idriche - ha spiegato il geologo Konrad Messner - e approfondiremo la questione per prevenire eventuali problemi».  «Nessuna garanzia sulla protezione del paesaggio, sul rumore e sull'inquinamento - ribattono i Verdi - sia in fase di costruzione che di esercizio». Masten ha spiegato che l'impatto visivo si limiterà a due portali di ingresso delle gallerie, più piccoli di quelli della variante, uno a valle e uno a monte. La centrale, essendo in galleria sarà silenziosa e non produrrà alcun tipo di inquinamento. Il traffico dei camion durante la costruzione non passerà per Laives ma imboccherà direttamente la galleria della variante, così come - ha spiegato Masten - durante lo scavo delle gallerie non vi saranno accumuli di materiali all'esterno ma tutto rimarrà nelle viscere della montagna.  I Verdi infine hanno preso in considerazione anche la questione dei finanziamenti, che saranno ingenti (300 milioni circa per la costruzione). Non ci sono garanzie su chi finanzierà l'impresa - dicono - e si parla genericamente di "grosse imprese elettriche italiane e austriache". Su questo punto, in effetti, da Christian Masten non sono arrivati troppi chiarimenti e si è limitato ad illustrare l'organigramma della South Tyrol Energy da lui rappresentata, sottolineando che comunque in questo momento si sta parlando di un pre-progetto, tutto da sviluppare nel caso in cui arrivasse il via libera dal Comune di Laives, progetto che piace all'assessore Laimer.













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