Centro disabili senza acqua calda

Ennesimo problema nel complesso dove la Provincia ha investito 15 milioni di euro nei lavori di ristrutturazione


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Da quando a dicembre è stato presentato in pompa magna dalla Provincia, non passa giorno che non ci sia un problema al Centro disabili di via Fago: l’ultimo, ieri mattina, quando gli operatori del Convitto hanno scoperto che, come era già successo a maggio, mancava l’acqua calda.

Cosa questa che ha provocato grossi disagi al personale costretto a riscaldare l'acqua nei bollitori e nelle pentole per lavare gli ospiti. Solo nel corso della giornata i tecnici di Assb sono riusciti a risolvere il guasto. Resta il fatto che la struttura è fonte continua di grane.

Il Convitto funziona 365 giorni all’anno e ha una trentina di ospiti, dai 17 anni fino ai 65-66: sono persone con invalidità gravi per cui l’assistenza a casa sarebbe difficile se non impossibile, perché i genitori non ci sono più o, se ci sono, non sono più in grado di occuparsi dei figli.

Dopo otto anni passati ai Bagni di Zolfo sono tornati in via Fago, nell’edificio nel quale la Provincia ha investito la bellezza di 15 milioni di euro nella ristrutturazione. Il complesso di via Merano, che inizialmente era un albergo poi adattato per ospitare gli anziani delle case di riposo in ristrutturazione, è vecchio e fatiscente, più che comprensibile quindi che i familiari, dopo il lungo esilio, riponessero tante aspettative sul ritorno in via Fago.

Ciò spiega perché la delusione è stata grande quando, fin da primissimi giorni del trasferimento, sono cominciate ad emergere le magagne: ascensori spesso in tilt, infiltrazioni d’acqua, impianto di condizionamento inesistente.

Ecco perché oggi sia gli operatori che i familiari rimpiangano i Bagni di Zolfo. E col senno di poi più d’uno dice che forse la soluzione migliore - spendendo un po’ di più - era di demolire e ricostruire il complesso di via Fago.

Ma ormai è tardi e adesso tocca all’Assb gestire le magagne quotidiane del Centro, la cui ristrutturazione è stata però curata direttamente dalla Provincia. «Ci scusiamo per quello che è successo oggi - dice il capo ripartizione di Assb Carlo Alberto Librera - stiamo facendo tutto il possibile per risolvere i problemi causa di frequenti disagi sia per i nostri ospiti che per i nostri operatori. Ma la colpa di ciò che sta avvenendo non è nostra, noi gestiamo un edificio ristrutturato dalla Provincia. Comunque, per quanto riguarda il problema ascensori, speriamo di averlo risolto affidando la manutenzione all’azienda costruttrice Schindler e non più ad una ditta esterna; l’impianto di condizionamento è in bilancio per 2016, per quest’anno abbiamo speso 12 mila euro per dei ventilatori a pale».













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