Colletta, 500 volontari per 50 tonnellate di merce

Mobilitati dagli scout agli alpini. Padovani (Cri): «Era la gente a ringraziarci» Santimaria (San Vincenzo): «Ho portato anche le mie figlie di 8 e 10 anni»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I 500 volontari altoatesini che sabato hanno partecipato alla Colletta alimentare hanno raccolto 50 tonnellate di prodotti a lunga conservazione. Un successo a tutto tondo, il cui merito va in larga misura a chi ci ha messo la faccia, sobbarcandosi doppi e tripli turni per raccogliere la merce e scaricarla fino a tarda sera. «Tra le associazioni in primissima linea - racconta Luca Merlino, il coordinatore dell’iniziativa - ricordo San Vincenzo, Cirs anziani, Hands onlus, La Strada, Volontarius, Croce Rossa, Caritas e Schlanders Tafel, che sono i nostri partner anche per il Banco alimentare. Ma è stato altrettando importante l’apporto di Unitalsi e scout, degli alpini dell’Ana, dell’Esercito, dei bimbi del catechismo di Oltrisarco, dei giovani della chiesa avventista ma anche della Casa della solidarietà. Tanta gente che ha voluto metterci la faccia e le braccia». Ormai è la diciassettesima edizione e, complice la crisi, sono sempre di più le persone che sono convinte di dover dare il loro piccolo ma decisivo contributo.

Loretta Padovani della Croce Rossa ha partecipato all’iniziativa per la prima volta con una sessantina di volontari: «La cosa bella è stata che noi ringraziavamo per la consegna della merce e i cittadini ci ringraziavano a loro volta per l’impegno profuso. Nella vita faccio la casalinga, la moglie e la mamma ma ho sentito il bisogno di esserci. Dalle 8 del mattino fino a sera tardi. Noi, come Croce Rossa, facciamo due raccolte di viveri a lunga conservazione prima di Natale e prima di Pasqua ma penso che anche la Colletta alimentare diventerà, per noi, un appuntamento fisso». A coordinare e a fare i turni per la San Vincenzo è stato un impiegato di banca, Roberto Santimaria, che per la prima volta è riuscito a portare con sè anche la famiglia: «C’erano anche le mie figlie di 8 e 10 anni che hanno capito quanto fosse importante, anche per loro, dare una mano. Noi, come San Vincenzo, avevamo 30 persone. Sappiamo che la merce raccolta durante la Colletta ci torna grazie al Banco alimentare. La rivediamo nelle parrocchie. In un anno abbiamo aiutato circa 2.400 famiglie».

Non mancava nemmeno la periferia, come confermano le parole di Alexander Nitz della Casa della Solidarietà: «Per noi è fondamentale esserci. Forse capiamo più di altri l’utilità della colletta perché siamo un’associazione che si autofinanzia. E una volta al mese, grazie al Banco alimentare, riceviamo spaghetti, tonno e sugo. Ma a beneficiarne sono anche altre associazioni attive in val d’Isarco come il Kinderdorf, la San Vncenzo e la mensa della Caritas».

La “squadra” della Casa della solidarietà era composta questa volta da otto persone, che hanno presidiato soprattutto l’Eurospar e la zona Rosslauf.

Molti anche i supermercati che hanno partecipato a questa edizione: «Abbiamo avuto l’adesione convinta - conclude Merlino - di diverse catene: dalla Ld al gruppo Aspiag, dal Poli alla Lidl, senza dimenticare la Conad».

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