BOLZANO

Commercio, contratti da fame e tutte le domeniche al lavoro: commessi in piazza a Bolzano

Allo sciopero della grande distribuzione si è registrata una partecipazione attorno al 30 per cento. I commessi: "In alcuni casi si arriva anche alle minacce". Chi ha il contratto a termine non ha partecipato per paura. "Vogliono darci solo 15 euro sebbene il contratto sia fermo dal 2011"



BOLZANO. Ha aderito, più o meno, il 30 per cento dei lavoratori della Grande distribuzione allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto collettivo, fermo dal 2011.

L'obiettivo è quello di non creare commessi di serie A (quelli che hanno firmato il contratto di Confcommercio) e di serie B (quelli delle grandi catene, da Aspiag a Metro, da Zara a Ovs, da Limoni a Coin, tanto per citarne alcuni). I primi hanno messo sul piatto per il rinnovo 3 mila euro e i secondi solo 1.800 su base annua (sono cifre lorde). Tra gli slogan della manifestazione "Ma volete darci sul serio solo 15 euro dopo 5 anni di attesa?".

Allo sciopero, al Talvera, hanno partecipato solo lavoratori con contratti a tempo indeterminato, gli altri per paura hanno lavorato regolarmente. Tra i punti contestati il lavoro domenicale, l'eccessiva flessibilità con turni che cambiano dalla mattina alla sera e lo spostamento in sedi non gradite per chi protesta. "Nelle realtà meno sindalizzate scioperare è un lusso che non ci si può nemmeno permettere. Ci sono minacce e ricatti e c'è chi abbassa la testa per paura".













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