«Con il Bbt più merci su rotaia»
Lo studio Eurac: ma il tunnel servirà a ridurre le emissioni di Co2 solo se diminuirà il traffico su gomma
VAL D'ISARCO. La realizzazione della Galleria di Base del Brennero permetterà di diminuire le emissioni di anidride carbonica (CO2 ) solo se sarà accompagnata da politiche che incentivino il trasporto ferroviario, spostando il traffico dalla strada alla rotaia. È questo il risultato dello studio recentemente pubblicato dall’Istituto per lo sviluppo regionale e il management del territorio dell’Eurac.
I ricercatori hanno confrontato la situazione senza tunnel con lo scenario futuro legato alla sua realizzazione. Il bilancio per quanto riguarda la produzione dell'anidride carbonica da parete dei veicoli in transito sarà positivo, e quindi costruire il Bbt permetterà una riduzione di emissioni rispetto a oggi, solamente se parallelamente verranno adottate delle politiche per scoraggiare il traffico su gomma e favorire l’uso del treno, sostengono i ricercatori. Se invece si confermerà la tendenza attuale che vede le merci attraversare il Brennero prevalentemente a bordo dei camion, il bilancio sarà negativo.
“Solitamente gli studi sulle emissioni di anidride carbonica si basano solo sulla fase di esercizio di una grande infrastruttura. Nel nostro studio, invece, abbiamo tenuto conto anche delle emissioni legate alla fase di costruzione per avere un quadro più completo dell’impatto dell’opera sul territorio. In questo senso si tratta di uno studio pionieristico”, spiega Federica Maino, ricercatrice Eurac e autrice della pubblicazione con Federico Cavallaro.
Lo studio analizza le diverse fasi di costruzione del Bbt (ad esempio: scavo, trasporto dei materiali, funzionamento dei cantieri) e indica nella produzione di cemento quella più impattante con il 68 per cento delle emissioni totali.
“Lo studio che abbiamo commissionato all’Eurac ci ha dato delle informazioni molto chiare sui settori in cui dobbiamo investire per ridurre le emissioni. Abbiamo sostituito fino al 25 per cento del cemento con scorie di altoforno e ceneri volanti, cioè le particelle che derivano dalla combustione del carbone. Si tratta di materiali di scarto che non incidono sulle emissioni di anidride carbonica - spiega Anton Rieder, ingegnere di Bbt Se - Abbiamo inoltre ridotto la quantità di calcestruzzo, semplificando la struttura delle fermate di emergenza lungo la linea, costruendo rivestimenti a spessore ridotto nei tratti in cui le condizioni geologiche lo permettono e annullando la costruzione del tunnel di accesso inizialmente previsto a Wolf Nord. Questo ci ha permesso di ridurre la quantità complessiva di calcestruzzo del 30 per cento rispetto al progetto iniziale”.
La sfida principale però riguarda l’ambito politico e rende urgente l’adozione di politiche sui trasporti che disincentivino il traffico stradale (ad esempio, attraverso la riduzione dei limiti di velocità, maggiori controlli per quanto riguarda la sicurezza, l’aumento dei pedaggi) e al tempo stesso sostengano l’utilizzo del treno riducendo le tariffe, migliorando i collegamenti o realizzando punti intermodali.