Conservatorio, la Finanza sequestra altri documenti
Blitz dei baschi verdi al «Monteverdi» per un’inchiesta della Corte dei Conti Dopo le dimissioni di Kainrath per mobbing si profilano nuovi problemi
BOLZANO. Non finiscono i tempi difficili per il conservatorio Claudio Monteverdi dopo il passaggio di competenze dallo stato alla Provincia autonoma di Bolzano e l’arrivo della nuova contestata direzione. Dopo le accesissime polemiche dei mesi scorsi, innescate dalle dimissioni del professor Peter Paul Kainrath, che aveva accusato il direttore Unterhofer di mobbing, e rinfocolate da diversi altri professori a loro dire costretti a lasciare l’istituzione per via del pesante clima instauratosi al suo interno dopo il cambio di regime, ora sul conservatorio si abbatte un’ulteriore tempesta: una visita della Guardia di finanza con successiva acquisizione di documenti e richiesta di spiegazioni. A disporre l’operazione è stata la Corte dei Conti.
Il blitz dei baschi verdi ha avuto luogo nella mattinata di ieri e, per il momento, seppur confermato da fonti confidenziali vicine sia alla Finanza che alla Corte dei conti, non è dato sapere chi siano i soggetti coinvolti e su quali irregolarità amministrative si stiano avviando gli accertamenti.
Il direttore del conservatorio, Heinrich Unterhofer, interpellato dall’Alto Adige, ha confermato il blitz, ma per il resto si è trincerato dietro un secco no comment. «Non ero presente, e per quanto ne so alla nostra direzione amministrativa sono stati posti alcuni quesiti, degli approfondimenti, a cui ora ci accingeremo a rispondere».
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