Consiglio, bonus in vista anche per i presidenti di commissione

Widmann spiega: «La legge lo consente ma la bozza non è stata ancora scritta. Ascolterò tutti» Nel testo entrerà anche il taglio della indennità di Kompatscher a 13.800 euro lordi



BOLZANO. Non solo i capigruppo. Anche i presidenti di commissione del consiglio provinciale potrebbero ricevere una indennità di funzione. Un bonus dopo l’altro. Il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann conferma le indiscrezioni sul disegno di legge che prevederebbe uno «stipendio» per i capigruppo. E conferma che si sta pensando anche ai presidenti delle commissioni legislative. Una decisione che parte dalla Svp e provoca un coro di no nei partiti, dall’alleato Pd ai Verdi al Movimento 5 Stelle. Il presidente Arno Kompatscher vuole tenersi fuori: «È un tema che non ho seguito. Riguarda il consiglio provinciale». Non è inopportuno un aumento ai compensi di alcuni consiglieri? Così Kompatscher: «La spesa complessiva del consiglio provinciale non aumenterà».

L’occasione per i bonus verrà offerta dall’annunciato disegno di legge cui Widmann ha iniziato a lavorare prima dell’estate. Si tratta della applicazione in Alto Adige del decreto Monti del 2012 (poi convertito in legge) sul contenimento dei costi della politica. In quella legge verrà introdotto il taglio ai compensi della giunta provinciale e dell’ufficio di presidenza del consiglio provinciale. In questa operazione è stato deciso di introdurre il compenso ai capigruppo. Tutto nasce dal gruppo Svp, che in passato provvedeva a versare un bonus al proprio referente. Con il nuovo regolamento dei gruppi consiliari (sempre come adeguamento al decreto Monti) ciò non è più possibile. Si provvederà ad una legge ad hoc a carico del consiglio provinciale: 1000 euro al mese per i gruppi più grandi (Svp, Freiheitlichen, Verdi, Stf e Pd), 500 agli altri, con tutti i consiglieri dei monogruppi che verranno pagati per fare il capo di se stessi. Ma Widmann precisa: «Non c’è ancora nulla di definitivo e non ho fatto girare alcun testo tra i gruppi. Si fa molta confusione alle mie spalle». L’ipotesi c’è, conferma Widmann, «è permesso dalla legge». Non solo. Si provvederà anche ai presidenti di commissione. «Sì, fosse anche una manciata di euro, ma sarebbe corretto. O si riconosce un compenso a tutti coloro che hanno responsabilità operative, oppure a nessuno. Ho fatto una ricerca su tutti i consigli regionali», risponde Widmann. Non è da autolesionisti provocare l’ennesimo polverone sui costi della politica? «Non è scontato che si faccia», risponde, «parlerò con tutti, non è una mia crociata». In base al decreto Monti, sarà drastica la sforbiciata prevista per il presidente provinciale, i colleghi di giunta e lo stesso presidente del consiglio provinciale. Se oggi Arno Komptascher guadagna 18.100 euro lordi al mese, la sua indennità dovrà scendere a 13.800 euro lordi. Questa sarà la cifra anche per il presidente del consiglio provinciale. Assessori e ufficio di presidenza del consiglio dovranno stare al di sotto di questo tetto massimo. Le indennità dei consiglieri provinciali sono invece sostanzialmente già in linea con il decreto Monti, che fissa 11.100 euro lordi al mese. Da inizio legislatura i consiglieri guadagnano 9800 euro lordi, più 700 euro di forfait detassato e altri 750 euro previa rendicontazione. Dopo il «sono scettico» di Christian Tommasini, la segretaria Liliana Di Fede rafforza il giudizio negativo del Pd: «Verrebbe quasi da ridere. Con tutta la fatica fatta per rimediare sulla questione dei vitalizi, che senso ha inventarsi questi bonus?». Così l’assessore comunale Luigi Gallo: «Ho una fortissima avversione per il populismo e per l' antipolitica becera, ma quando leggo che si vorrebbe prevedere una indennità extra ai capogruppo mi viene da pensare che un Dio malevolo accechi alcuni consiglieri provinciali e voglia fare aumentare ancora di più l' antipolitica». (fr.g.)

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