Costa (Pd): Spagnolli è la scelta giusta si decide a gennaio

Il coordinatore delle elezioni: «Apriremo alle civiche» Sì alla conferma dell’alleanza ecosociale: «Ma patti chiari»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Rieleggere Spagnolli, della cui candidatura manca solo l’annuncio ufficiale, tornare in maggioranza a Merano dopo il caos del 2010, confermare sindaci attuali, come a Laives, e maggioranze, come a Bressanone e Laives. Dare una rinfrescata di immagine, tenere a bada le incompatibilità interne, trattare con la Svp, trovare le idee. Il Pd si mette in moto per le elezioni comunali. Per farlo ha affidato il coordinamento della campagna elettorale a Carlo Costa, cui viene riconosciuta la capacità di fare da ponte tra le litigiose correnti. La sua premessa: «Saranno elezioni comunali importanti. Siamo in vista di una revisione dei rapporti tra Provincia e Comuni, con più poteri affidati a questi ultimi. I Comuni dovranno essere all’altezza, con progetti chiari e sostenibili». Spagnolli ieri ha dichiarato: «Ci penserò durante le vacanze».

Costa, per il Pd è pacifica la ricandidatura di Spagnolli?

«Spagnolli ha rappresentato una novità assoluta: è il primo esempio di sindaco considerato il sindaco di tutti. Una svolta importante in una provincia piccola, che dovrà imparare a ragionare sempre di più in questi termini. Insomma, Spagnolli è un valore».

Quando la decisione?

«In gennaio sia Spagnolli che il Pd dovranno decidere. A Bolzano e Merano sono già iniziati gli incontri con gli amministratori sulle idee».

Organizzerete primarie di coalizione? Spagnolli si è dichiarato d’accordo.

«Può essere una idea. Sarebbe l’occasione per verificare il programma ed evitare problemi successivi tra alleati».

Se verrà rieletto Spagnolli si darà un segnale di novità con la giunta?

«Le elezioni si fanno con il candidato sindaco e le liste. I risultati saranno decisivi per comporre la giunta».

In base allo statuto del Pd Spagnolli ha bisogno di una deroga per candidarsi.

«E non solo Gigi. A titolo strettamente personale dico che la deroga si dà a tutti o a nessuno. Per fare solo un esempio, non è che si concederà a Spagnolli e poi si spaccherà il capello su Chiara Pasquali».

Rinnovamento nelle liste?

«Non abbiamo un appeal sufficiente sui giovani. Dovremo dare uno spazio adeguato ai giovani del Pd, che si stanno muovendo bene».

È favorevole a confermare le alleanze con gli ecosociali, in particolare a Bolzano e Bressanone?

«Sì, portano valori affini, ma serve più stabilità. In futuro non dovremmo più avere gli oppositori “in famiglia”».

E il gruppo Artioli di LiberalPd?

«Sono ancora complementari e servirà un percorso condiviso. Un dialogo può essere possibile e utile, ma molti nel Pd non la pensano così».

Nei paesi c’è fermento. Si parla di liste civiche con vostri esponenti. Intanto il sindaco Giacomozzi di Salorno torna nel Pd. Avete definito una linea?

«Dovremo avere il simbolo ovunque sia possibile, visto che il Pd alle europee è arrivato al 40% in Italia. Grazie a questo dovremmo catalizzare chi in passato ha partecipato a esperienze diverse, come le liste civiche. Attenzione però,parlo di esperienze compatibili con noi. Mettere insieme esponenti di centrosinistra e centrodestra in un unico calderone significa solo saltare al primo soffio di vento, che siano progetti di welfare o problemi legati agli stranieri. In generale, penso a un Pd più largo».

Le rivalità interne verranno tenute sotto controllo?

«Stiamo partendo bene, vedo la volontà di tutti di arrivare a un buon risultato. Ho letto l’intervista di Bizzo: è una parte importante del Pd e deve dare il suo contributo. Non possiamo permetterci di non avere tutti nella corsa».

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