«Covid, classe divisa tra italiani e tedeschi», genitori indignati 

In una scuola elementare di Settequerce. Le famiglie protestano: «La separazione è stata fatta su base etnica» La replica della Intendente:«Nessuna discriminazione, i due nuovi gruppi sono stati creati in modo equilibrato»



Bolzano. «Da una parte hanno messo i bambini con il cognome tedesco, dall’altra quelli con il cognome italiano o straniero: sembra di essere tornati indietro nel tempo, manca solo la fascetta sul braccio dei nostri figli. Siamo delusi, offesi e impotenti davanti ad una simile nefandezza». Lo sfogo, messo nero su bianco in una lettera inviata alla redazione del giornale Alto Adige, è quello di un gruppo di genitori di bambini (omettiamo il nome del portavoce per tutelare la privacy dei minori, ndr) che frequentano la scuola elementare di lingua tedesca di Settequerce.

Tutto è cominciato il 31 agosto quando le famiglie dei 17 bambini sono state informate che, per mantenere le distanze e ridurre il rischio contagio, la classe sarebbe stata divisa. «Fin qui - spiega il portavoce - nessun problema: tutti conosciamo la delicatezza del momento e abbiamo compreso la necessità di salvaguardare la salute di alunni e insegnanti. È il modo in cui è avvenuta la divisione che ci ha indignati e offesi: in una classe sono stati messi i bambini con il cognome tedesco; nell’altra quella con cognome italiano o straniero. Una scelta gravissima che ci fa tornare indietro di anni per quanto riguarda la convivenza e assurda dal punto di vista didattico. I bambini con cognome italiano sono in realtà perfettamente bilingui, perché hanno la mamma di madrelingua tedesca o perché entrambi i genitori conoscono le due lingue». I genitori hanno cercato di capire le ragioni di questa divisione partita con motivazioni di tipo sanitario, ma vissuta dagli interessati - lista dei cognomi alla mano - come una separazione etnica. «Abbiamo incontrato - prosegue - la responsabile della scuola e una rappresentanza degli insegnanti: ci hanno spiegato che la divisione garantirebbe un vantaggio in termini educativi, in quanto una classe, ovvero quella con i bambini tedeschi, potrà ottenere risultati migliori. Inoltre, ci hanno detto che nella separazione si è tenuto conto delle amicizie dei piccoli. Ma non vero. Quello che sta succedendo è gravissimo anche perché a farne le spese sono bambini che si conoscono da quando frequentavano la scuola materna: giocando e parlando indifferentemente nelle due lingue. Adesso non si incontrano più». Ma Sigrun Falkensteiner, intendente scolastica, nega: «Quella di Settequerce non è l’unica classe che è stata divisa: ne abbiamo 307 in questa situazione. La scelta è dettata solo dal rischio Covid. I due nuovi gruppi sono stati fatti in modo il più possibile equilibrato». A.M.













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