Crepe e fili a vista, Conservatorio a pezzi

La rabbia del direttore: «Situazione insostenibile». Blaas: «Promessi 17 milioni per risanarlo ma non è stato fatto nulla»


di Alan Conti


BOLZANO. Dentro le note, fuori le crepe. Il Conservatorio Monteverdi di piazza Domenicani a Bolzano ha un passato e presente di grande nobiltà musicale, ma gli anni cominciano a pesare sulla facciata e portano qualche ruga interna. La struttura paga un'età piuttosto avanzata essendo stata risanata nel lontano 8 marzo 1952: praticamente 64 anni fa. Non pochi per un edificio ad altissima frequentazione.

Fin dai muri perimetrali ci si accorge che qualcosa non quadra: lungo una parete rivolta verso il palazzo della Kolping sono già evidenti ampie zone senza intonaco: ferite ampie. Entrando verso il cortile di servizio che ospita il parcheggio delle biciclette ecco un porticato ad arco dominato da piccole piantine rampicanti e muffa. In un angolo, invece, spunta una serie di cavi elettrici a vista alla mercè delle intemperie. Essendo all’esterno sono preda dell’umidità.

È la piccola corte, però, ad autorizzare qualche brutto pensiero. In molte aree l’intonaco è ormai sparito e i mattoni praticamente a vista. In alcuni casi si scorge addirittura il colore originale del materiale di costruzione. Impressionano i veri e propri buchi nella parete: vien da chiedersi dove e come siano caduti i mattoni che contenevano. Si tratta dell’entrata che si imbocca varcando il cancello all’angolo della piazza, quindi quella definita secondaria o di servizio. In ogni caso un accesso decisamente popolato sia dai docenti sia dagli studenti di tutte le età e a tutte le ore. Si tratta, oltretutto, dell’ingresso utilizzato da tutti quelli che arrivano con la bicicletta dato che le ringhiere per il posteggio sono tutte lì. Fortuna protette da una copertura.

Il direttore del Conservatorio Heinrich Unterhofer ci accoglie con una risata: «Siete stati fortunati a fare delle foto senza che nulla sia caduto dall’alto». Naturalmente la sicurezza è garantita, ma seriamente non si sa ancora per quanto. «La situazione è davvero critica. Crepe, fili a vista, intonaco in caduta, mattoni scoperti e in generale un edificio che accusa tutta l’età che ha. Sono tanti gli aspetti da risanare e bisogna farlo in fretta.Non vorrei, infatti, che prima o poi ci trovassimo davvero a fare i conti con una situazione di sicurezza incerta. Noi abbiamo la responsabilità di centinaia di studenti: non si scherza con questi argomenti».

A sollevare la questione è stata un’interrogazione presentata dal partito dei Freiheitlichen in consiglio provinciale. «Due anni fa - spiega l’Obmann del partito Walter Blaas - il presidente Luis Durnwalder spiegò di aver stanziato 17,1 milioni per il risanamento del Conservatorio Monteverdi. Il problema, insomma, era già sentito perchè alcune situazioni sono davvero al limite da tempo. Il cortile interno è inquietante». Un buon proposito, però, che è rimasto tale. «Non si è mosso nulla da allora - continua il consigliere provinciale rivolgendosi al presidente del consiglio Thomas Widmann - e noi ci chiediamo che tipo di risposte concrete arriveranno. C’è l’intenzione di fare finta di nulla oppure di risolvere l’emergenza?».

Nello spartito di un edificio storico e di notevole importanza formativa per il territorio, insomma, c’è qualche nota stonata di troppo.

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