Croce Rossa: assunti e risarciti tredici precari

Sono dipendenti delle sedi di Bolzano, Laives, Merano e della val Gardena Avranno dai 70 agli 80 mila euro a testa. Sarà pignorato un terzo appartamento


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Assunti e risarciti. Questa è la vertenza - a lieto fine - che riguarda tredici precari della Croce Rossa altoatesina (delle sedi di Bolzano, Merano, Laives e val Gardena) che ieri hanno vinto in appello e otterranno finalmente il (meritato) contratto a tempo indeterminato dopo essere stati impiegati per anni in modo improprio. Ogni lavoratore ha ottenuto mediamente - spiega l’avvocato Juri Andriollo, che li ha assistititi -tra i 70 e gli 80 mila euro tra premi arretrati e risarcimento del danno. Il giudice ha riconosciuto anche la differenza retributiva per le mansioni superiori ricoperte a lungo dai dipendenti, senza che esse venissero peraltro riconosciute nello stipendio. «Si tratta di una sentenza - sottolinea Andriollo - che ha ristabilito la dignità dei lavoratori. Nel 2007 avevano vinto un concorso e la stabilizzazione ottenuta riguarda il periodo dal 2008 in poi».

Naturalmente per Croce Rossa italiana è ancora aperta, in linea teorica, la strada di un ricorso in Cassazione, ma questa scelta appare quantomeno improbabile.

La cifra complessiva dovuta ai lavoratori si attesta attorno al milione di euro e per tutelarsi l’avvocato dei lavoratori ha pignorato due appartamenti a Bolzano e si è attivato per pignorarne un terzo a Trento. Il primo si trova in via Dalmazia edè usato come foresteria e l'altro è in via Duca d'Aosta, accanto al tribunale, ed è stato sfruttato invece finora per i corsi di formazione. Al centro della vertenza c’erano premi non corrisposti e l'impiego dei dipendenti in mansioni diverse (e superiori) rispetto a quelle previste dal contratto.

Per Paolo Soave, responsabile amministrativo della Croce Rossa, dovrebbe trattarsi solo di una questione di tempo. «Posso garantire - aveva dichiarato di recente - che Croce Rossa verserà ai lavoratori quanto dovuto. C'è una situazione analoga in molte altre regioni italiane e Cri sta procedendo in ordine di notifica. Il Governo ha già stanziato nel 2014 i fondi necessari per arrivare alla privatizzazione».

Una situazione che secondo i vertici della Croce Rossa è destinata a risolversi nei prossimi mesi. Quella di ieri, in ogni caso, è una sentenza destinata ad accelerare tutto l’iter per buona pace dei lavoratori e delle loro famiglie, in ansia da diversi anni.

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