Croce Rossa, paga tagliata di 400 euro ai dipendenti

Da cinque mesi ormai non vengono più corrisposti straordinari, festivi e notturni La Uil mobilita Stocker e Ispettorato: situazione insostenibile per molte famiglie


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Dopo essere rimasti in silenzio per cinque mesi, accontentandosi della paga base, che arriva a malapena a 1.200 euro, i dipendenti della Croce Rossa - assistiti dalla sindacalista della Uil Cristina Girardi - hanno deciso di uscire allo scoperto. Con una lettera aperta, inviata al presidente nazionale dell’ente Francesco Rocca, all’assessore provinciale alla sanità Martha Stocker e al direttore dell’Ispettorato al lavoro Sieghart Flader spiegano il loro disagio e la loro rabbia per essersi vista decurtare la busta paga, senza alcun valido motivo, di circa 4-500 euro al mese. Con il nuovo anno tanto ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato quanto a quelli con contratto a termine non sono più stati corrisposti gli emolumenti per notturni, festivi e straordinari.

Una situazione molto difficile da gestire per decine di famiglie, molte delle quali con figli e alle prese con il pagamento di onerosi mutui per la casa. Una querelle per certi versi inspiegabile perché nella convenzione siglata tra la Croce Rossa e la Provincia di Bolzano sono compresi anche gli stipendi della trentina di dipendenti che prestano servizio a Bolzano, Merano, Laives e in val Gardena. Ma andiamo nel dettaglio delle lamentele del personale, tanto quello amministrativo quanto quello che lavora sulle ambulanze.

«Il personale della Croce Rossa - spiega in una nota la segretaria provinciale della Uil Pa Cristina Girardi - lamenta l’ingiustificato ritardo di cinque mesi nel pagamento di componenti degli elementi retributivi fondamentali loro spettanti e ciò è causa di difficoltà personale e familiare nel fare fronte ad impegni economici già assunti».

Risultano da pagare in particolare le maggiorazioni per i servizi festivi, ma anche notturni e pomeridiani, il compenso per il lavoro straordinario, oltre all’indennità di bilinguismo per il mese di gennaio.

«Non è escluso - precisa Girardi - che questa situazione possa sfociare in una mobilitazione che potrebbe mettere a rischio i servizi previsti e finanziati nella convenzione con la Provincia di Bolzano». Come spiega la Uil non bastano le promesse fatte di mese in mese dai vertici della Croce Rossa, perché non contribuiscono in alcun modo a risolvere il problema. Secondo la Uil sono venute meno, tra l’altro, alcune clausole essenziali della convenzione con la Provincia. «Chiediamo l’adozione - prosegue Girardi - di ogni possibile soluzione con l’emissione speciale e straordinaria del cedolino per i compensi accessori, ovvero il pagamento di anticipi e acconti, che consentano al personale di entrare in possesso nel più breve tempo possibile delle proprie spettanze».

La lettera, come sottolinea la segretaria provinciale della Uil - Pa, è stata inviata alla Provincia «nella sua veste di soggetto che eroga i finanziamenti per il personale della Cri di Bolzano, con la preghiera di intervenire a tutela del proprio impegno di spesa e del diritto del personale al pagamento degli elementi mancanti della retribuzione. Restiamo ovviamente in attesa di conoscere le iniziative che saranno effettivamente intraprese per risolvere la problematica».

Molti dipendenti sono furenti, altri temono di perdere il posto di lavoro. Di sicuro il clima all’interno della Croce Rossa si sta facendo, di giorno in giorno, sempre più pesante.

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