carovita

Da inizio anno stop agli sconti su benzina e gasolio: un salasso per fare il pieno

Il gasolio «self» sfiora i 2 euro. Soppera (Figisc): «Il ritorno delle accise ci danneggia, perdiamo clienti». L’ultimo giorno con i prezzi bassi corsa a fare il pieno: «Tutte le pompe rimaste a secco». E crollano le vendite di auto nuove

I DISTRIBUTORI Caccia all'occasione 
ELETTRICO Mobilità, l'Alto Adige eroga contributi per acquistare veicoli sostenibili



BOLZANO. Addio allo sconto carburanti: da domenica accise e Iva si pagano in toto e fare il pieno costa almeno una decina di euro in più rispetto agli scorsi mesi. E così adesso circa il 55% di quanto si paga alla pompa torna a finire allo Stato (40% di accise, su cui pesa poi l’Iva al 22%). A farne le spese gli automobilisti, molti dei quali ancora ignari di quanto accaduto dal 1° gennaio, ma pure i benzinai: con questi prezzi l’erogato sicuramente calerà di molto, specie al termine delle vacanze natalizie col ritorno a casa dei turisti.

I rincari

Non bastavano, in città, i rincari delle tariffe già annunciati da settimane, dagli impianti sportivi all’acqua, dalle case di riposo ai rifiuti e ai servizi cimiteriali; ritocchi decisi dalla giunta comunale per fronteggiare l’aumento dei costi, di gas ed energia in primis. «Tanti automobilisti sgranano gli occhi, quando vedono i prezzi esposti, anche perché erano mesi che si sentiva in giro di una probabile proroga degli sconti. Proprio non se lo aspettavano». È il commento di Walter Soppera, presidente dei benzinai altoatesini Figisc in seno all’Unione commercio.

Dopo i folli rincari di marzo, all’avvio della guerra in Ucraina, il governo Draghi era corso ai ripari: circa 30 centesimi di sconto al litro, fra accise e Iva. Il tutto sino a fine novembre, quando il governo Meloni aveva ulteriormente prorogato, portando però lo sconto a circa 18 centesimi.

Addio agli sconti sulle accise, i prezzi di benzina e gasolio tornano a volare

Addio allo sconto carburanti: da domenica accise e Iva si pagano in toto e fare il pieno costa almeno una decina di euro in più rispetto agli scorsi mesi.

Sabato pompe tutte a secco

Ora, da domenica, niente più agevolazioni. «Sabato quasi tutte le pompe di benzina della città erano a secco», prosegue Soppera. C’è chi ha fatto benzina all’auto della moglie, poi è tornato con la sua per fare il pieno di gasolio, e pure i camperisti più previdenti si sono messi in coda. «Il governo quest’anno non ci ha fatto un gran bel regalo per Capodanno», commenta Soppera. Fra sabato e domenica fare il check dei livelli; domenica mattina, il primo dell’anno, alzare i prezzi, comunicarli alle autorità ecc. E Soppera non è fiducioso. «Non si tratta solo di aver perso i 18 centesimi di sconto su accise e Iva, mi aspetto nuove speculazioni. Lo Stato poi da qualche parte deve tirare dentro i soldi». Con lo sconto, infatti, lo Stato soffriva mancati introiti per centinaia di milioni di euro ogni mese.

Sconti positivi, per tutti

Ciascun distributore è differente dall’altro, ma Soppera racconta che nel 2022 sia lui che i suoi colleghi, anche grazie agli sconti, hanno lavorato bene. «Quasi tutti abbiamo venduto di più, in regione c’erano molti turisti, che in genere non fanno 20 euro ma il pieno. Per noi lo sconto è stato un beneficio». Perché i gestori vengono pagati a percentuale sull’erogato, circa il 2%. Quindi, se il venduto è molto perché i prezzi sono bassi, guadagnano bene; al contrario, se i prezzi salgono, i benzinai ci perdono perché viene erogato di meno.

Erogato in calo

Ed è proprio ciò che sta accadendo in questi giorni. L’effetto vero probabilmente si registrerà da lunedì, partiti i turisti. «Ma già ora le vendite sono andate indietro, si vede meno gente, pochi fanno il pieno». Per i benzinai, oltretutto, adesso ci saranno da calcolare i conguagli, perché fra abbassa le accise, rialzale, togli lo sconto, fra giacenze acquistate a tot di accise e rivendute con altre accise e Iva... Vorrebbero una maggiore stabilità, i gestori, meno burocrazia, più certezze. E meno commissioni per il bancomat, che nel settore pesano tantissimo. Dove conviene fare il pieno Ma non va bene nemmeno agli automobilisti. Per farsene un’idea è sufficiente consultare sul web l’Osservaprezzi Carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico.

A mezzogiorno di ieri, mercoledì 4 gennaio, considerando il Cap 39100 con un raggio di 5 km, a Bolzano e immediati dintorni la situazione era questa (consideriamo qui il solo self, la modalità di gran lunga più utilizzata, e non il servito): per quanto riguarda la benzina, il distributore più caro in città risulta lo Shell di via Keplero con 1,879 euro al litro, seguito dagli Esso di via Innsbruck e San Giacomo (1,869); stesso prezzo per il treff.laimer di via Merano.

I meno cari, invece, i Gnp di via Santa Geltrude, Claudia Augusta e Piè di Virgolo: 1,829 euro al litro.

Stop agli sconti sulle accise: i prezzi di benzina e gasolio alle stelle

Il gasolio, sempre self, sfiora invece i 2 euro. All’Smp di via Innsbruck è a 1,959 al litro, come all’Esso di via Innsbruck, all’Ip di via Gaismair e al treff.laimer di via Merano.

Il meno caro in città, invece, risulta l’Ip di via Claudia Augusta: 1,909 euro al litro.

Si vendono meno auto La gente ha meno soldi, lo conferma l’ultimo bollettino mensile Auto-Trend, l’analisi statistica realizzata dall’Aci sui dati del Pra: in Alto Adige fra 2021 e 2022 le vendite di auto nuove sono calate del 7,8%, i passaggi di proprietà sono aumentati del 21,9%, le radiazioni dal Pubblico registro automobilistico sono scese del 19,1%. Insomma, pochi soldi per cambiare, si tengono le vecchie auto senza rottamarle, con effetti negativi per l’ambiente.













Altre notizie

Il progetto

Religione e inclusione, a scuola un corso per islamici e cristiani

Trenta tra ragazzi e ragazze del professionale Mattei di Bressanone iscritti per capire quali possono essere i punti di contatto tra le due fedi. Il dirigente: «Ci siamo avvalsi anche di un collaboratore esterno, un musulmano praticante. La convivenza è stata al centro»


Fabio De Villa

Attualità