Bolzano 

Dati sensibili: sei indagati all’Agenzia delle Entrate

Dopo la sospensione di 11 giorni, ora la vicenda è al vaglio anche della Procura. Gli impiegati: atmosfera pesante. Una lavoratrice sanzionata si è dimessa


di Mario Bertoldi


BOLZANO. E’ al vaglio della Procura della Repubblica di Bolzano la posizione di sei impiegati altoatesini dell’Agenzia delle Entrate che oltre ad essere stati sanzionati per violazione del regolamento interno ora rischiano anche guai di carattere penale per accesso abusivo al sistema dell’anagrafe tributaria. La vicenda aveva già creato scalpore alcune settimane fa quando trapelò la notizia che sei impiegati erano stati sospesi per undici giorni a seguito di un procedimento disciplinare.

Sulla base di precisi controlli della sede centrale era infatti emerso che i sei avevano effettuato indebiti controlli sulla dichiarazione dei redditi di alcuni colleghi.

La vicenda non è stata per il momento chiarita a fondo ma ha finito per creare una situazione di forti tensioni tra gli impiegati dei vari uffici dell’Agenzia delle Entrate al punto che l’altro giorno una delle impiegate di Brunico sanzionate (e sospesa per 11 giorni) ha preferito rassegnare le dimissioni ed abbandonare l’impiego dopo 32 anni di servizio.

«Non me la sento più di rimanere - ha raccontato - perchè ormai non si può non avere timore ad effettuare alcune operazioni a livello informatico. Quanto è accaduto a me e ai miei colleghi non me lo sarei mai aspettata. E dunque ho preferito dare le dimissioni ed andarmene».

Il discorso sembra legato a filo doppio al problema degli organici che in Alto Adige sarebbero in sofferenza. E non per poche unità. Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Trento (che coprono il servizio in un bacino d’utenza analogo a quello di Bolzano) possono contare su un organico superiore a quello di Bolzano di circa 150 unità. Inutile dire che la situazione venutasi a creare dopo la sospensione dei sei addetti in Alto Adige è diventata pesante un po’ perchè la vicenda ha creato non poche tensioni, un po’ perchè proprio la carenza negli organici a volte impone il non totale rispetto dei protocolli anche nell’uso del sistema informatico . Ed ora tra gli impiegati c’è chi teme di correre rischi per possibili altri provvedimenti.

L’impugnazione a livello sindacale delle sospensioni inflitte ai sei impiegati (tra cui l’operatrice della filiale di Brunico che ora si è licenziata) non ha sortito alcun effetto concreto. In una nota inviata alla direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate a Roma e alla Procura della Repubblica di Bolzano si accusano i dirigenti locali (che hanno disposto le sospensioni) di “fredda indifferenza” e di “insensibilità” nei confronti degli impiegati.

Già qualche settimana fa il sindacato di categoria (Federazione lavoratori pubblici Trentino Alto Adige) aveva emesso un comunicato di viva preoccupazione in cui si segnalava un “clima di paura” tra i dipendenti degli uffici dell’Agenzia delle Entrate. La decisione dell’impiegata che dopo 32 anni di servizio ha scelto di dare le dimissioni (terminerà il servizio a fine agosto) è la conferma di quanto segnalato. In realtà i sei impiegati sanzionati hanno ammesso di aver commesso una “leggerezza” ma pensavano di essere trattati in maniera diversa dopo anni di lavoro senza alcuna «sbavatura». Le disposizioni di servizio, però, sono note e non è ammesso di effettuare verifiche di tipo privato sulla dichiarazione dei redditi di terzi. Si tratta di norme comprese nel contratto collettivo del 2001.













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