Discriminazioni Proteste per il no alla rete Ready

Bolzano. Per la comunità omosessuale è stata una doccia gelata. L’adesione della Provincia alla rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e...



Bolzano. Per la comunità omosessuale è stata una doccia gelata. L’adesione della Provincia alla rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (Ready) sembrava cosa fatta. Invece la Provincia giovedì, dopo avere inviato un comunicato sulla decisione, ha corretto la notizia parlando di adesione «simbolica». E il vicepresidente Giuliano Vettorato (Lega) annuncia: «Non verranno organizzate iniziative». Protesta Andreas Unterkircher, presidente di Centaurus : «Per colpa della Lega l'adesione alla rete Ready diventa solo "simbolica" e "senza azioni concrete”. La Lega, come in Trentino, adesso anche in Alto Adige si oppone non solo alla parità di diritti, ma anche al mero contrasto del bullismo e della violenza discriminatoria. Presidente Kompatscher, ci aiuti a difendere i nostri giovani dagli insulti e dalle offese omofobe». Protesta anche il Pd. Così la consigliera provinciale Franca Berti: «Deludente se la Provincia si lascia sopraffare da questa visione ottusa e pericolosa». E Stefania Gander di Italia Viva: «Non sono stupita, purtroppo. Lo ero positivamente, quando ho letto dell’adesione della Provincia». Anche i portavoce dei Verdi Felix von Wohlgemuth e Marlene Perntich accusano la Lega per il dietro front e chiedono una adesione formale alle rete: «La Provincia si schiera davvero, non solo con le parole ma anche con i fatti, contro l’omofobia e le discriminazioni?».













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