Dzenana era dominante Kurt costretto a subire 

L’omicidio Huber. Ieri ha deposto in assise il dottor Ulrich Plaikner, medico curante  «La vittima doveva assumere otto medicinali al giorno. In assenza sarebbe entrato in coma»


MARIO BERTOLDI


Bolzano. Dzenana Mangafic, la donna che rischia l’ergastolo con l’accusa di aver premeditato e ucciso l’ex marito Kurt Huber a Rasun di Anterselva, ieri ha fatto ritorno in aula in occasione della seconda udienza consecutiva del processo davanti alla Corte d’assise. E’ parsa pallida e sofferente e si è fatta riaccompagnare dalla polizia penitenziaria nel carcere di Trento prima della fine dell’udienza. Quella di ieri, per lei , non è stata un’udienza facile. Le numerose foto e i filmati girati dagli inquirenti sul luogo della tragedia (proiettati ieri in aula) l’hanno obbligata a rivivere il dramma di tre anni fa.

Per qualche attimo, di fronte al cadavere dell’ex marito riverso sul letto e pugnalato più volte all’addome, ha accusato il colpo e si è commossa. Poi, accanto agli avvocati difensori Tscholl e Polo, è tornata a recitare il ruolo della donna innocente e ingiustamente detenuta. Con una caratteristica che ieri molti testi hanno sottolineato: nel rapporto con l’ex marito Kurt (dal quale si era separata nel 2011) Dzenana si è sempre rivelata una donna dominante, decisa e determinata, capace anche di imporre la sua volontà al medico condotto del paese che aveva in cura Kurt Huber dal 1996. La deposizione del dottor Ulrich Plaikner è stata centrale nell’udienza di ieri.

Il professionista ha ricordato le condizioni di salute alquanto precarie della vittima, sofferente dapprima per disturbi del metabolismo, sfociati poi in una grave forma di diabete che costrinse i medici (poco prima del delitto) ad amputargli la gamba destra. Kurt soffriva anche di alta pressione e seguiva una cura a base di psicofarmaci dopo l’operazione che gli aveva provocato pesanti ripercussioni psicologiche. In aula il dottor Plaikner ha puntualizzato che la vittima era costretta ad assumere otto medicinali al giorno. Una situazione molto delicata perchè la mancata somministrazione regolare di due pastiglie avrebbe provocato l’entrata in coma del paziente. Proprio quanto sospetta la Procura (che ha contestato all’imputata l’omicidio premeditato). In sostanza l’accusa pubblica ritiene di poter provare che Dzenana Mangafic abbia mandato in coma volontariamente la vittima per poi procedere all’assassinio per accoltellamento di una persona non cosciente e non in grado di tentare neppure un labile tentativo di difesa. L’assenza assoluta di ferite da difesa sulle mani di Kurt Huber sembra avvalorare questo teorema. Ieri il dottor Plaikner ha anche rivelato che l’imputata si è sempre opposta alla proposta di far ricoverare la vittima in un centro di cura per lungodegenti, vantando presunti diritti in qualità di ex moglie, in realtà inesistenti. Al punto che lo stesso medico avvertì la necessità di segnalare questa situazione al giudice tutelare che si occupava della situazione di Kurt Huber. In realtà l’assistenza dell’ex marito era diventata per Dzenana Mangafic l’unica fonte di guadagno grazie al contributo di assistenza erogato dalla Provincia. Da tempo però la donna aveva avvertito che c’era il pericolo di perdere tutto (casa compresa) ed era talmente allarmata da pretendere che il medico in occasione delle visite a domicilio parlasse con Kurt Huber in italiano dato che lei non era in grado di comprendere la lingua tedesca. La difesa del ruolo di badante dell’ex marito aveva in precedenza indotto l’imputata (che peraltro è stata indicata come capace di assicurare una buona assistenza alla vittima) anche ad insultare e a cacciare di casa un’ infermiera che aveva caldeggiato il ricovero del paziente in una struttura adeguata di assistenza. Tutti particolari che permettono ovviamente la difesa a ritenere illogica la presunta volontà dell’imputata di eliminare la fonte del proprio reddito. A meno che non avesse capito che la situazione non potesse comunque stare più in piedi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità