E' tornato «Hans cassonetto», l'eco-clochard

Dimesso dall'ospedale, è ricomparso tra i bidoni dell'immondizia. E il "rientro" è stato spettacolare


l.fregona@altoadige.it


BOLZANO. E' tornato "Hans cassonetto", il clochard più conosciuto del centro storico, investito da un trattore una decina di giorni fa a Rencio. Dimesso dall'ospedale, è ricomparso tra i bidoni dell'immondizia. E il "rientro" è stato spettacolare. Un vero grande. Ieri mattina alle dieci, nudo e per niente imbarazzato, è apparso in piazza Dogana. Rapida "doccia" nella fontana. Poi si è vestito davanti alle vetrine (alle commesse e alle clienti) della profumeria Thaler. Incurante - come sempre - di tutto e tutti. Finita la toeletta, si è messo al lavoro dentro i bidoni dell'immondizia. La faccia da lupo di mare. Rugosa e abbronzata. Segnata dal vento, dal sole, e dalla vita di strada. I capelli arruffati, i pantaloni sudici, una giacca rossa squartata. Il solito sguardo assente. Concentrato su un mondo che noi non possiamo vedere. "Hans cassonetto" ha cominciato con precisione certosina l'"analisi" di tutta l'immondizia. Lui vive dei nostri scarti. Ricicla vestiti, recupera cibo, fuma i mozziconi che lasciamo sui marciapiedi. E corregge i nostri errori. Chi lo osserva da tempo, sa che "Hans cassonetto" tira fuori dai bidoni la carta, la plastica e il vetro che noi, per pigrizia e cinismo, buttiamo dentro alla rinfusa, senza "differenziare". E' pazzesco, ma è così. Ci pensa lui: tira fuori tutto quello che va separato e lo porta - ordinatamente - alle isole ecologiche, dove infila (carta, vetro, plastica) nelle campane blu, gialle e verdi. Tra i vicoli del centro si sprecano le leggende su Hans. C'è chi dice che sia nato ricchissimo e abbia preferito le stelle del cielo ad una vita nel lusso. Sembra abbia rifiutato un'eredità milionaria. Quando ancora parlava (e nei bar accettava un caffè o una sigaretta), raccontava la sua storia. «Io voglio stare a contatto con la terra - diceva - non sopporto le case, i muri, le stanze. Voglio solo il cielo e la terra». E così vive. Come un marinaio in mezzo all'oceano. Libero.













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