Cultura

Ecco le Giornate Fai: a Castel Cornedo e ai Domenicani 

Sabato e domenica torna finalmente “in presenza” il tradizionale appuntamento di primavera con i tesori dell’arte aperti al pubblico


Paolo Campostrini


BOLZANO. L’arte, la cultura, provano a non nascondersi nei rifugi come capita agli ucraini sotto le bombe russe. Ed è così una primavera di nuovo impegno quella del Fai, che programma le sue giornate (sabato 26 e domenica 27 marzo) non dimenticando che c’è chi non potrà viverle come noi, cioè come una rinascita dopo la pandemia e le restrizioni.

«Già ora mandiamo 100 mila euro in Ucraina con le piccole donazioni che raccoglieremo dai visitatori - annuncia Carlo Trentini, il presidente di Fai Alto Adige - ma ci sarà di più: perché il Fondo ambiente italiano ha deciso di impegnarsi per il restauro di un monumento o un’opera d’arte ucraine». Quando l’invasione sarà cessata e gli ucraini stessi sapranno cosa e dove è stato distrutto del loro grande patrimonio storico. Perché, oltre le aggressioni e i nazionalismi «è la bellezza che salverà il mondo», come diceva il russo Fedor Dostoevskij.

Qui, nel nostro piccolo, le Giornate di primavera Fai, aprono vecchie porte per farla riaffiorare alla portata di tutti. Anche le più nascoste.

Tanto che per la prima volta, questo appuntamento di riscoperta si muove su due assi: il grande complesso dei Domenicani a Bolzano e castel Cornedo, alle sue porte nord. Con un filo rosso che li lega: il “trionfo della morte”, che campeggia in due affreschi, uno nel maniero e l’altro nel chiostro. Quindi le visite guidate, con impegnati i giovani “ciceroni” provenienti dai licei bolzanini, dal Carducci al Torricelli, al Walther, passando anche per le Iti e i Salesiani, si sdoppieranno e per Cornedo, da mattina a sera di sabato e domenica prossimi, saranno attivate anche delle corse di bus navetta.

Perché i Domenicani? Per una serie di ragioni. La prima è che ricorrono i 750 della presenza dell’ordine a Bolzano. Una venuta, intorno al XIV secolo che ha cambiato il destino della comunità urbana. Ad esempio: prima della costruzione della “nuova” piazza Walther, era l’attuale piazza Domenicani il centro sociale e culturale dell’allora borgo tra i due fiumi. Poi, l’asse si è spostato poco oltre e, nella seconda guerra, il chiostro è stato anche duramente colpito dai bombardamenti. La seconda è che i recenti interventi illuminotecnici hanno finalmente valorizzato opere fino a poco fa in penombra e dunque rilanciato la chiesa stessa come destinazione anche turistica e di riscoperta culturale. Ma è l’intero complesso che le Giornate percorreranno. Con un passaggio che collega la cappella di San Giovanni e la navata col Guercino, al chiostro stesso, con i suoi affreschi trecenteschi e che oggi fa parte di un altra istituzione, il conservatorio Monteverdi, che ha negli anni occupato la sezione nuova dei Domenicani che una volta si erano installati su tutto il fronte dell’attuale piazza verso sud.

Poi il castello. Cornedo sta su uno sperone di roccia che sovrasta le forre del rio Ega, e dai suoi bastioni si può osservare l’intera città, a sud. Il nucleo originario, col mastio, il palazzo e la cinta muraria, risale al XIII secolo e venne costruito dai signori di Fiè su concessione del principe vescovo di Bressanone, come sede per esercitare i controlli sul territorio. E al Trecento risale la cappella con un grande apparato decorativo. Gli elementi rinascimentali furono poi apportati dalla potente famiglia dei Lichtenstein, che lo acquistò sul finire del 1500. Il castello è visitabile solo quattro mesi all’anno e sarà aperto eccezionalmente proprio per le giornate Fai.

Sabato 25 e domenica 26 le visite si svolgeranno, cadenzate, dalle 10 alle 17. Stesso orario per quelle ai Domenicani, con variazione solo la domenica: 11.30-16. È gradita una donazione di tre euro.

Cosa sapere

• Per Castel Cornedo è fortemente consigliata la prenotazione online sul sito www.giornatefai.it che garantisce l’accesso prioritario alla visita.

• Possibilità di usufruire del servizio navetta (punto di partenza Piazza dei Domenicani – incrocio via Cappuccini) con il contributo di 1 euro esclusivamente per le visite delle 10, 11, 12, 13, 15, 16, prenotandosi preventivamente scrivendo a bolzano@delegazionefai.fondoambiente.it. Posti limitati. Solo il sabato c’è la possibilità di raggiungere Cornedo con l’autobus di linea 183 dalla stazione delle corriere in via Renon .

• Per il complesso dei Domenicani l’ingresso sarà libero (senza prenotazione), con la possibilità di presentarsi negli orari di apertura e aspettare il primo turno libero di ingresso. Sono previsti ovunque accessi prioritari per chi è iscritto al Fai o per chi si iscrive al Fai in loco.













Altre notizie

Attualità