Ecografia alle anche gratuita ma la mamma la deve pagare

Bolzano. L’errore a monte è stato compiuto dall’Asl, ma a pagare è ancora una volta il cittadino. Racconta la bolzanina Chiara Falsitta: «La mia bambina è nata l'8 novembre. Al momento delle...



Bolzano. L’errore a monte è stato compiuto dall’Asl, ma a pagare è ancora una volta il cittadino. Racconta la bolzanina Chiara Falsitta: «La mia bambina è nata l'8 novembre. Al momento delle dimissioni mi consegnano varie carte, tra cui l'impegnativa per l'ecografia preventiva alle anche. Mi dicono di presentarmi il 19 dicembre al terzo piano alle 13.35, come scritto sull'impegnativa, senza recarmi alla cassa, ma direttamente in reparto». La signora fa esattamente quello che le è stato detto, «alla bimba viene effettuata la prestazione e mi congedano con l'esito dell'ecografia». Il 3 febbraio, però, la signora riceve una lettera da parte della Azienda sanitaria di Bolzano «dove mi chiedono di pagare il ticket per l'ecografia alle anche di mia figlia, con tanto di fattura allegata». Il 4 febbraio «contatto la ripartizione economica finanziaria dell'Azienda sanitaria per chiedere chiarimenti e mi dicono che la prestazione era priva di esenzione. Mi informo, attraverso una telefonata al reparto di neonatologia, e capisco che la prestazione doveva essere gratuita, in quanto si trattava di un esame di prevenzione». Falsitta chiede al nido perché le avessero allora fatto «un’impegnativa sbagliata (in quanto sono loro ad occuparsene) e mi rispondono che è stato un errore del pediatra». La signora chiama l’ufficio relazioni col pubblico subito dopo, per trovare una soluzione, «e mi rispondono che l'errore è mio, che dovevo controllare che sull'impegnativa ci fosse scritta la sigla"Prev" e che non potevano farci niente. Dopo mie recriminazioni sul comportamento ingiusto, l'impiegato mi invita a mandare una email per aprire il reclamo e vedere cosa fosse possibile fare». Il 6 febbraio Falsitta riceve una email con il responso del reclamo, «dove mi comunicano che la normativa provinciale non prevede di sanare una impegnativa una volta che la prestazione sia stata eseguita». Non è per i soldi in sé e per sé, 37 euro, ma è il principio: «Se l'errore non è causato da me, perché devo pagare io?» Non si tratta di una normale impegnativa «dove so che per avere l'esenzione deve essere apposto il codice esente».

In un momento così delicato come il puerperio, conclude, «una mamma dovrebbe anche stare attenta all'impegnativa fatta e controllare cose che non può sapere visto che non è il suo lavoro? Non dovrebbe fidarsi delle indicazioni che le vengono dette al momento delle dimissioni? E perché, visto che non ero esente, non mi hanno subito mandata alla cassa a pagare il ticket invece di mandarmi a casa? Magari la questione si sarebbe risolta immediatamente!»













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