Famiglia Coop, i soci aumentano

Salorno, l’ad Telch: «Nel 2015 un passivo di 75 mila euro. Meglio nel 2016». Sabato l’assemblea


di Massimiliano Bona


SALORNO. Il presidente del cda della Famiglia cooperativa Rolando Telch ce la sta mettendo davvero tutta, ma sebbene ci sia stato un aumento dei soci (adesso sono 1960) e un cambio di marcia rispetto al passato i conti dell'azienda, che occupa una ventina di dipendenti, non sono ancora in pareggio. L'obiettivo è quello di proseguire con entusiasmo, riducendo al minimo le spese grazie al nuovo direttore e invertendo il trend delle vendite che sono in lieve calo. L'assemblea dei soci si terrà sabato 30 aprile alla Casa Noldin e nell’occasione sarà illustrato il piano di rilancio che mira a convincere i residenti a sostenere ancora di più la Famiglia cooperativa.

Presidente Telch quali sono i conti del bilancio 2015 che si accinge a presentare sabato in assemblea?

«Il dato positivo è che stanno tornando a crescere i soci, segno che a Salorno sta a cuore a molti il destino della cooperativa. Siamoin passivo per 75 mila euro, ma nei primi tre mesi del 2016 abbiamo avvertito un cambio di marcia».

Nel 2016 sta andando già meglio rispetto al 2015?

«I primi segnali sono confortanti. Il nuovo direttore, assunto a novembre, ha tagliato dove c'era ancora margine per farlo e motivato il personale. Le vendite a fine 2015 erano calate ancora del 6%, ma non siamo ancora del tutto soddisfatti perché vorremmo invertire il trend e iniziare a confrontarci con numeri positivi».

Qual è la situazione del personale?

«Siamo una ventina. Abbiamo fatto due assunzioni a termine per sei mesi perché ci sono due dipendenti in malattia. L'approccio al lavoro dei nostri collaboratori è migliorato molto. C'è un clima diverso e più positivo».

Il Sait di Trento vi sosterrà ancora economicamente?

«Avremo altri 100 mila euro perché il Sait sembra intenzionato a darci una mano in qualità di socio sovventore».

Tra le novità c'è qualcosa che i clienti apprezzano?

«Si, la possibilità di servirsi da soli al banco del pane».

C'è un anniversario in ballo. Quale?

«È vero, ci stiamo preparando per i 120 anni della cooperativa. La nostra è la più vecchia in provincia e ci teniamo in modo particolare ad arrivare a questo traguardo. È chiaro che, anche in prospettiva, dobbiamo cercare di remare tutti nella stessa direzione. Solo così possiamo farcela».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

il caso

«Giustizia per i legionari altoatesini dimenticati»

Interrogazione di Biancofiore al ministro Tajani: “La Francia dia i riconoscimenti dovuti alle famiglie dei caduti in Indocina”. La loro storia nei libri del giornalista dell’Alto Adige Luca Fregona (nella foto Alfredo De Carli)

Attualità