Frana di Termeno Ieri sopralluogo alle nuove barriere

TERMENO. Due massi impressionanti per dimensione e forza. Nel gennaio 2014 preoccuparono molto la popolazione di Ronchi di Termeno dopo essere piombati a un soffio dal maso Freisinger. Un miracolo...



TERMENO. Due massi impressionanti per dimensione e forza. Nel gennaio 2014 preoccuparono molto la popolazione di Ronchi di Termeno dopo essere piombati a un soffio dal maso Freisinger. Un miracolo legato a 380 metri cubi di materiale e 1000 tonnellate che ha portato subito tutti gli esperti provinciali ad analizzare quanto stesse succedendo sulla parete sovrastante. Un sistema di lederscanning ha permesso a geologi, forestali e operatori di Comune e Protezione Civile di elaborare un piano di sicurezza dettagliato. Previste, infatti, barriere paramassi di dimensioni altrettanto impressionanti. Da una parte cinque metri nella parete e dall’altra addirittura otto per la facciata esterna. Un ’operazione non semplicissima da mettere in atto e tuttora in corso.

Ieri, dunque, i lavori sono stati osservati da una delegazione di tecnici e responsabili accompagnati dall’assessore provinciale competente Arnold Schuler: «Viviamo in un’area di montagna in cui questi eventi non possono essere mai esclusi. Noi abbiamo il compito di fare di tutto per garantire la migliore protezione possibile contro la caduta massi e frane». Per lo stesso Schuler l’evento fu un notevole banco di prova: erano passati appena cinque giorni dalla sua entrata in carico quando i due massi piombarono a terra spaventando tutti.

Assieme agli amministratori locali, comunque, presenti anche gli uomini del servizio forestale, i vigili del fuoco e i titolari dello stesso maso. Gente che quotidianamente alza il naso verso la parete rocciosa per capire quanto possa essere minacciosa. La montagna incombe sempre.

I lavori, in ogni caso, procedono in modo regolare: il sopralluogo, infatti, ha dato risultati soddisfacenti. Una prima grande parete è già stata montata, mentre la seconda sarà ultimata dopo Pasqua. Tra un po’ si potrà guardare negli occhi la roccia senza la paura di doverli abbassare. (a.c.)

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