Fratelli aggrediti in disco dalla sicurezza 

Bodyguard indagato per percosse, violenza privata e omissione di soccorso. No all’archiviazione



BOLZANO. La richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica per il momento è stata respinta. La serata incubo di due fratelli in una discoteca di Bolzano molto probabilmente avrà conseguenze giudiziarie serie in quanto il giudice Walter Pelino è convinto che in occasione dell’episodio incriminato gli addetti alla sicurezza del locale (i cosiddetti «buttafuori») abbiano oltrepassato il limite del lecito. I fatti in questione sono di circa un anno fa. I due fratelli bolzanini, Andrea e Gianluca, di 19 e 22 anni avevano programmato una serata nella stessa discoteca con compagnie diverse. Ad un certo punto il ragazzo più giovane (che forse aveva bevuto qualche bevanda molto fredda) viene colto da un malessere generale. Avverte le necessità di liberarsi lo stomaco e in effetti va in bagno e vomita nel water. Il ragazzo ha sempre negato di essere stato ubriaco. Gli addetti alla sicurezza, sostengono il contrario. Il particolare, però, è di poco conto perchè , comunque fosse, il ragazzo aveva sempre avuto un comportamento assolutamente corretti e, di fonte al malessere evidenziato, avrebbe dovuto essere soccorso e aiutato e non certo preso alle spalle da un uomo della sicurezza e buttato fuori dal locale in malo modo. Ecco perchè l’addetto individuato e identificato è ora sotto procedimento penale non solo per violenza privata e percosse, ma anche per omissione di soccorso. Il ”bodyguard” finito sul registro degli indagati è un giovane romeno. Lavora per una agenzia specializzata di Verona. L’indagine non ha permesso di identificare anche altri due colleghi intervenuti quella sera, sempre con metodi molto decisi e violenti. Il romeno sotto accusa deve rispondere come detto anche di percosse e violenza privata per il comportamento tenuto nei confronti del secondo giovane avventore denunciante (Gianluca di 22 anni) che quella sera intervenne in difesa del fratello semplicemente chiedendo spiegazioni per quanto accaduto ai ragazzi della sicurezza. Per tutta risposta sarebbe stato afferrato per il collo dall’indagato e sbattuto con violenza contro un muro. Di qui l’accusa di percosse e violenza privata. Il giudice Walter Pelino ha respinto la richiesta di archiviazione invitando il “buttafuori” romeno a risarcire le parti lese. In caso contrario disporrà l’imputazione coatta dando il via al procedimento penale. (ma.be.)

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