Giustizia

Frode all’Assb per i pasti mensa di qualità inferiore: due condannati 

L’inchiesta sulla “Olivo snc” aveva evidenziato un danno di 260 mila euro, poi ridimensionato. Caduta l’accusa di associazione per delinquere. Via libera della Procura a due pene concordate a 18 mesi a testa


Mario Bertoldi


BOLZANO. Verrà chiuso con un patteggiamento soft il procedimento avviato dai carabinieri dei Nas a carico dei responsabili della «Olivo snc», l’azienda con sede con sede a Colognola ai Colli in provincia di Verona che si era aggiudicata un appalto di 375 mila euro per la fornitura di 1400 pasti al giorno in strutture sociali altoatesine come asili e case di riposo.

Nei mesi scorsi la Procura della Repubblica aveva chiesto il rinvio a giudizio di gran parte degli indagati. L'altro giorno, però, nel corso dell’udienza preliminare gli avvocati difensori Beniamino Migliucci e Carlo Bertacchi hanno ottenuto un concreto ridimensionamento delle ipotesi accusatorie trovando un’intesa con la stessa Procura per un patteggiamento per due soli degli indagati.

Per tutti gli altri dovrebbe essere disposto il non luogo a procedere.

Come detto la vicenda processuale ha portato ad un ridimensionamento delle ipotesi accusatorie.

In primo luogo per tutti gli indagati è caduta l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode in pubbliche forniture. Su questo punto la difesa ha ottenuto un risultato importante in quanto neppure la società coinvolta (la “Olivo snc”) dovrà rispondere dei fatti contestati sulla base della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

Si tratta, lo ricordiamo, di una delle aziende più rinomate del Veronese, specializzate nella fornitura all’ingrosso di carne e pesce destinati - tra gli altri - anche a diverse mense sociali di Bolzano.

Per l’azienda fu un colpo durissimo dal quale non riuscì più a riprendersi. Oggi l’attività è ferma e l’azienda - è stato sottolineato nell’ultima udienza - è da tempo in liquidazione.

A Bolzano la società forniva soprattutto carni e pesce destinati alle dispense di otto case di riposo, quattro asili nido (per bambini sino ad un massimo di tre anni) ed una struttura di assistenza a persone disabili non autosufficienti.

A Bolzano il rapporto commerciale era formalmente instaurato con la Assb, l’azienda servizi sociali di Bolzano che si è costituita parte civile.

Tre le case di riposo fornite: si tratta di villa Europa, villa Armonia e villa Serena. Il danno stimato era di circa 260 mila euro di circa 90 mila nei confronti della Assb ma si è poi rivelato molto inferiore.

Era stata la stessa azienda servizi sociali Assb a segnalare alla Procura della Repubblica pesanti discrepanze (sia come qualità che come quantità) tra le forniture effettivamente effettuate e quanto previsto dal contratto in essere.

L’indagine avrebbe permesso di appurare che l’azienda aveva trovato un sistema per aumentare notevolmente i margini di guadagno, facendo accordi specifici con i proprio fornitori diretti di carne e pesce.

I due patteggiamenti concordati con la Procura della Repubblica prevedono un anno e mezzo di reclusione (con sospensione condizionale) per frode nelle pubblico forniture e frode nell’esercizio del commercio.Le irregolarità riguarderebbero solo la qualità e la quantità dei prodotti forniti mentre è stata esclusa l’ipotesi che fosse stato fornito cibo avariato.













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