i nuovi divieti

Fumo, stretta anche all’aperto. La Lega tumori: «Finalmente» 

Verso lo stop, incluse le sigarette elettroniche, nei dehors dei bar, alle fermate dei bus e nei parchi Donazzan: «Cancro al polmone prima causa di morte nei maschi, seconda nelle donne. Sigarette elettroniche dannose»


Valeria Frangipane


BOLZANO. A vent’anni dalla legge Sirchia, che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, è in arrivo una nuova stretta contro le sigarette tradizionali ma anche contro le più recenti sigarette elettroniche e-cig ed i prodotti da tabacco riscaldato.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha pronta la bozza del provvedimento elaborata dai tecnici. Le nuove norme dovrebbero prevedere lo stop al fumo, incluse le sigarette elettroniche, nei dehors all’aperto di bar e ristoranti, alle fermate di tutti i mezzi pubblici e anche nei parchi. Stop sempre e comunque in presenza di minori o donne in gravidanza. I nuovi divieti, non ancora definitivi e suscettibili di modifiche, potrebbero essere previsti in un disegno di legge di iniziativa governativa, ma il testo potrebbe essere inserito anche in un altro provvedimento in sede di approvazione.

Giulio Donazzan, presidente della Lilt, Lega italiana lotta ai tumori di Bolzano, e primario emerito di Pneumologia, plaude alla scelta: «Finalmente. In molti Stati è già realtà. Oltreoceano - in California - il fumo all’aperto è vietato da anni. Giusto che venga completata la legge dell’ex ministro della salute Girolamo Sirchia. Ricordo che il 16 gennaio di vent’anni fa veniva approvata una delle norme più coraggiose in tema di salute pubblica, la legge n. 3/2003, che all’articolo n.51 disciplinava la “Tutela della salute dei non fumatori”, che affermava per la prima volta il diritto delle persone di non essere esposte al fumo passivo che assume maggior rilevanza specie se i soggetti esposti sono neonati, bambini o donne in gravidanza. Gli studi ci dicono anche che i figli di madri fumatrici tendenzialmente nascono sottopeso».

Il medico ricorda come anche in Alto Adige il fumo - autentico big killer - sia la principale causa del tumore al polmone, che risulta la prima causa di morte per tumore nel maschio e viene subito dopo la mammella nelle femmine». Senza il fumo di tabacco il tumore del polmone sarebbe un tumore raro. «Ricordo che il fumo provoca ancora neoplasie a gola, lingua, vescica ecc. e malattie cardiovascolari».

In tanti si stanno domandando se non sia eccessivo vietare il fumo all’aperto anche delle sigarette elettroniche. «Non sono innocue come si pensa. Gruppi di scienziati sostengono che siano altrettanto nocive perchè introducono sostanze nocive nel nostro organismo e c’è la richiesta di una stretta decisa e di una nuova regolamentazione». La prevenzione dei danni da fumo non richiede particolari interventi dal punto di vista sanitario, non richiede vaccini o altri interventi medici, è proponibile a chiunque, basta non cominciare a fumare e se fumatori decidere dismettere di fumare al più presto.

Per chi non dovesse riuscire a smettere di fumare, pur cercando di farlo, esistono dei centri di consulenza per fumatori presso l’Azienda Sanitaria che attuano strategie mirate per la disassuefazione dal fumo di sigaretta, basta farsi indirizzare dal proprio medico di famiglia. «Anche noi come Lilt Bolzano abbiamo avviato un ambulatorio per la disassuefazione dal fumo rivolto ai nostri iscritti e gestito da medici e psicologi; per informazioni è possibile rivolgersi alla nostra segreteria». Il fumo di tabacco è dannoso sempre e comunque. «Ecco quindi che il messaggio di astenersi dal fumo non interessa solo i fumatori più o meno incalliti, ma anche tutti coloro che si trovano in ambienti in cui si fuma e che hanno diritto a respirare aria non inquinata.

 













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