Furti a raffica in tutto il Nord Est Arrestata coppia ad Appiano

Giravano in camper fingendosi turisti. Avevano documenti falsi ed erano noti alle forze dell’ordine Sono stati condannati a nove e otto anni di reclusione ed erano ricercati da diversi mesi



APPIANO. Sembravano inafferrabili, riuscivano ogni volta a far perdere le loro tracce e le forze dell’ordine del Nord-Est stavano dando loro la caccia da molto tempo. Età piuttosto matura, aspetto rassicurante, documenti abilmente falsificati e una serie di targhe “taroccate” che di volta in volta venivano montate sugli automezzi, fra cui un camper, a bordo dei quali girovagavano come una tranquilla coppietta di mezza età; tutti fattori che li rendevano difficilmente identificabili per le pattuglie. Alla fine però la loro troppa sicurezza li ha traditi e venerdì sera, grazie all’intuito e alla tenacia dei Carabinieri della stazione di Appiano, sono finiti in carcere.

Si tratta di una coppia di nomadi con una lunga serie di furti alle spalle e la giustizia, nello scorso mese di aprile aveva presentato loro il suo conto: la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Trieste aveva infatti emesso un ordine di esecuzione per l’espiazione della pena detentiva di 9 anni, 9 mesi e 10 giorni per lui, e di 8 anni e 3 mesi per lei. L’entità della condanna derivava da una serie interminabile di reati predatori e relative condanne accumulate nel tempo dai due.

Verso le 8 di venerdì sera i Carabinieri, che stavano svolgendo un normale servizio di controllo del territorio, hanno notato la presenza della donna che stranamente si aggirava a piedi solitaria per le vie del paese; ne hanno seguito a distanza i movimenti fino a quando l’hanno vista salire a bordo di un camper, parcheggiato nella località San Paolo.

A quel punto i militari le hanno chiesto i documenti. I Carabinieri hanno da subito avuto seri dubbi sulla genuinità della carta d’identità e, mentre stavano approfondendo il controllo attraverso la Centrale Operativa del Comando Provinciale di Bolzano, hanno visto “rientrare alla base” anche un uomo, coetaneo della donna. Anche il documento da questi fornito, ancorché di discreta qualità, è apparso strano ai militari, che quindi hanno deciso di vederci chiaro e hanno accompagnato i due presso il Comando Provinciale di via Dante.

Una volta in caserma, mentre questi cercavano di sostenere, per la verità con sempre minor convinzione, che i loro documenti fossero autentici, una serie di verifiche ha consentito di appurare che le carte d’identità erano state falsificate.

Le rilevazioni antropometriche, poi, hanno consentito ai Carabinieri di risalire all’esatta identità dei due; il successivo inserimento dei nominativi reali nel terminale della Banca Dati ha quindi segnalato agli uomini dell’Arma che erano entrambi da arrestare in forza dei provvedimenti sopra citati. In questo modo, commenta il conando provinciale, grazie all’intuito di una pattuglia di Carabinieri che stava attentamente controllando il territorio di competenza, è stato possibile assicurare alla giustizia i due ricercati.

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