Giunta, il nodo dell’accordo «tecnico» 

Oggi la Svp decide i partiti per il secondo giro di consultazioni. Dalla Lega ancora no a un «contratto» di governo



BOLZANO. Da un lato la Lega, dall’altro Verdi e Pd: saranno questi i due scenari che la Svp esplorerà nei prossimi giorni per decidere il partner di coalizione. La Parteileitung, convocata alle 14.30 di oggi, deciderà con quali partiti organizzare un secondo giro di consultazioni. Salvo sorprese, la rosa dovrebbe essere ristretta a Lega e PdVerdi. Del Team Köllensperger ancora ieri in casa Svp si diceva «senza alcun eletto italiano non avrebbe senso un loro coinvolgimento». E Paul Köllensperger ha escluso dimissioni «alla cieca» di uno dei sei consiglieri per fare entrare Francesca Schir, la prima dei non eletti.

LA TABELLA DI MARCIA. Il secondo turno di consultazioni, affidate al presidente Arno Kompatscher e all’Obmann Philipp Achammer, potrebbe durare una decina di giorni. In questa fase, riassume Dieter Steger, Obmann di Bolzano, «si faranno delle domande e si riceveranno delle risposte». Una frase solo apparentemente banale. In una fase così delicata, i possibili partner verranno passati al microscopio, viste le resistenze interne sia sui Verdi che sulla Lega. A quel punto Achammer e Kompatscher si faranno dare dalla base il via libera sulla scelta del possibile partner con cui iniziare le trattative di giunta vere e proprie. Sarà il Parteiausschuss a entrare in campo per il via libera su Lega o Verdi-Pd.

IL «CONTRATTO». Dai primi sondaggi interni alla Svp, tra riunioni di corrente e di comprensori, è emerso un orientamento più a favore della Lega rispetto ai Verdi. Ma è confermata anche l’enorme difficoltà sul tema dell’atteggiamento leghista verso l’Europa, tanto che un accordo politico viene considerato quasi impercorribile. Ecco perché circolano le ipotesi di «contratto di governo», come a Roma, o giunta «tecnica» su un elenco di obiettivi, per attutirne l’impatto. È stato questo l’andamento della discussione venerdì sera anche nella riunione della Svp della Pusteria, con una maggioranza di voci a favore delle Lega. «Considerato il problema sull’Europa, diversi di noi hanno detto che in caso di giunta con la Lega sarebbe meglio partire con un accordo tecnico, e vedere successivamente se ci sono le condizioni per una coalizione politica», sottolinea l’Obmanm pusterese Meinhard Durnwalder. E anche Steger dichiara «vanno esplorate entrambe le strade, Lega e Pd–Verdi».

LE RICHIESTE DELLA LEGA. Sarà il gioco delle parti, ma ancora ieri Massimo Bessone, commissario e primo degli eletti della Lega, rifiutava l’ipotesi di accordo tecnico: «Se dobbiamo andare in giunta, vogliamo un accordo politico. Per i contratti la Svp si potrà rivolgere ad altri». Quali sono i punti su cui insisterà la Lega? «Una riforma delle graduatorie dell’Ipes, la chiusura dei centri di accoglienza non più necessari grazie alla riduzione degli arrivi, l’uscita dall’emergenza della liste di attesa per gli esami ospedalieri». Tra le competenze, la Lega punta al sociale, «e all’informatica e telecomunicazioni, se dovessi esserci io», così Bessone, che assicura di avere messo in chiaro le cose con Achammer e Kompatscher sui temi etnici: «Basta con gli italiani che si svendono per un posto in giunta. Basta tensioni tra i gruppi su toponomastica e doppio passaporto». La Svp si è già garantita un paracadute: sia Stf che Freiheitlichen hanno dichiarato che useranno i loro quattro voti in Consiglio in caso di necessità «etnica».

I VETI. Se la Svp proverà a riproporre qualche forma di convivenza tra Lega e Pd, attraverso la vice presidenza del consiglio provinciale, il no sarà doppio. «Nessun patto che comprenda anche il Pd», così Bessone. «Nessuna coesistenza con la Lega», ribadisce Sandro Repetto del Pd». (fr.g.)

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