Gli animalisti salvano cucciola maltrattata da mesi a Oltrisarco

La meticcia, 9 mesi, era già stata scaricata da due famiglie Mescalchin (Ugda): «Molte le segnalazioni nel quartiere»


di Alan Conti


BOLZANO. La prendeva a calci e non la faceva mai scendere in strada. La maltrattava e non la nutriva. Laika è una cucciola di 9 mesi, misto tra terrier e spinone, e ha lo sguardo di chi nella sua breve vita ne ha viste tante. Troppe. L’ultima nelle mani di un uomo del rione di Oltrisarco che non si faceva troppi scrupoli a prenderla a botte. Anche al parco.

Qualcuno ha notato questa violenza ripetuta e ha avvisato i volontari animalisti trovando in Manuela Mescalchin, portavoce nazionale dell’Ugda (Unione garanti diritti animali) la sponda giusta.

È stata lei a scoperchiare un percorso complicatissimo togliendo l’animale dalle grinfie di chi lo maltrattava. «Laika proviene da un canile pugliese e inizialmente è stata affidata, con una certa leggerezza, a una famiglia di Levico in Trentino. Questa l’ha rifiutata dopo un periodo perchè mordeva, il che è abbastanza comune per i cuccioli. A quel punto l’hanno regalata a una famiglia bolzanina che dopo una serie di episodi di pipì in casa ha deciso di allontanarla di nuovo fino a farla finire nelle mani di quest’uomo».

Noto nel rione. «Per essere spesso ubriaco. Questo determina la sua instabilità che sfocia in violenza sull’animale. Una situazione inacettabile». Non è facile, però, requisire un cane a una persona (in gergo si chiama recupero): bisogna trovare la strada giusta. «In questo caso ci siamo accorti che al chip non era associato nessun nome, di fatto Laika è riconducibile all’associazione pugliese. Questo, però, avrebbe determinato un suo trasferimento al sud, con nuovo stress. A quel punto abbiamo detto al veterinario che l’ha seguita di avvertire il padrone che l’incongruenza documentale del chip poteva portare a pagare una sanzione elevata. A quel punto il cane ci è stato consegnato spontaneamente con tanto di libretto e noi lo abbiamo dirottato in momentaneo stallo presso una famiglia fidata della città. Ora, però, va gestito un nuovo delicatissimo affido». Gli interessati possono rivolgersi al giornale o all’associazione. Logicamente si tratta di un’operazione che richiederà accurati controlli pre e post-affido data la delicatezza del trascorso di questa cucciola. A segnalare per prima la situazione è stata l’associazione “Sicurezza e Legalità”. «È molto importante - spiega il presidente Francesco Zorzi - avvertire tempestivamente le forze dell’ordine, in questo caso la municipale, e i volontari animalisti. Quando ci si accorge si certi episodi non bisogna mai voltarsi dall’altra parte perchè solo così si può intervenire in queste situazioni complicate».

Laika è una cagnetta impaurita da tutto dopo soli nove mesi di vita: adesso merita di trovare un tetto dove crescere tranquilla e recuperare quella serenità che le è stata negata fino ad ora.

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