I 10 anni del Cristallo, scommessa vinta

Don Olivo Ghizzo: «Ho dovuto lottare con i confratelli. Volevano un supermercato per affittarlo e coi soldi fare carità»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «Siamo qui a festeggiare i dieci anni del Cristallo, il Teatro che ha contribuito a dare un cuore ed un’anima ad Europa Novacella. Abbiamo centrato un obiettivo per nulla scontato. Adesso vorremmo che anche la popolazione tedesca, che vive nei nuovi rioni di Firmian e Casanova, possa godere di spettacoli nella sua lingua».

Pio Fontana - presidente dell’Associazione Teatro - e don Olivo Ghizzo, parroco di Regina Pacis ai tempi della difficile e complicata fase dell’edificazione e Michele Pasqualotto che rappresenta il Comune non hanno dubbi: «Volevamo un teatro a vocazione popolare e così è stato. Volevamo che la gente tra questi muri si sentisse a casa e ci siamo riusciti. Il bar, le sale riunioni, i luoghi di raccolta, fanno di questo polo un centro di aggregazione importante per vivere le emozioni e crescere». Non era possibile che un rione popoloso non avesse un suo polo culturale. Il Cristallo rinasce quando Bolzano prova a diventare policentrica smettendo di pensare a Piazza Walther, a quella concentrazione di teatri, istituzioni, auditorium tutti di qua dal ponte Talvera. I quartieri chiedono più vita, eventi, interessi e il Cristallo, dato per morto dal 1973, viene riqualificato proprio per svolgere quelle funzioni che tengono legate le persone ai luoghi dove abitano rilanciando il ruolo delle periferie. Per farle diventare, appunto, non periferia. E il Cristallo risorge ad Europa Novacella, quartiere simbolo della Bolzano popolare e molto popolata.

Don Olivo Ghizzo ricorda la fatica fatta. «Arrivai a Regina Pacis nel 1996 ed il Teatro era chiuso dal 1970. Si trattava di ricostruire tutto. Tanti miei confratelli erano ben disposti ad un intervento radicale ma tanti erano perplessi. Dicevo loro che la gente aveva diritto di trovarsi, stare insieme, fare comunità. E tanti mi rispondevano che è la politica che deve pensare alla cultura, che loro avevano già il loro oratorio, che dovevano pensare alla cura della anime e che sarebbe stato meglio costruire un supermercato e con l’affitto fare della carità. E io ci soffrivo. Devo ringraziare l’ex assessore provinciale Luigi Cigolla. Ricordo ancora il discorso di Durnwalder all’inaugurazione del 2005. Si scusò per il ritardo della ricostruzione».

Il Teatro e la sua storia.

La prima pietra è del 1954. L’allora “Cinema Teatro Cristallo” nasce fortemente voluto da Regina Pacis, tutt’ora proprietaria dei locali. Il Teatro viene inaugurato nel 1963 e per una decina d’anni conosce una della sue migliori stagioni con le proiezioni pomeridiane con i ragazzi che riempiono la sala. Sono anni d’oro anche per la grande prosa ed i primi festival studenteschi: quella di via Dalmazia è l’unica sala in città con un vero palco da teatro e settecento posti a sedere. E così per tre anni, dal ’65 al ’68 il Cristallo diventa sede del Teatro Stabile di Fantasio Piccoli. Poi gli anni della decadenza. Nel 1973 chiude per debiti. Per trent’anni l’attività va avanti a porte chiuse con le registrazioni di Rai Sender Bozen e le prove dell’orchestra Haydn (fino al 1999). Tra il 1989 ed il 2003 Regina Pacis paga i debiti e rientra nel pieno possesso della struttura e chiede alla popolazione se vuole riavere teatro o meno. Il 70% dice di sì. Il cantiere parte il primo dicembre del 2005, dopo l’accordo firmato con la Provincia, Il Cristallo resta a tutt’oggi il più grande investimento mai fatto dalla Provincia per le attività culturali del gruppo italiano.













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