I 40 anni dell’Aido: troppe opposizioni

Il presidente: «Il no al prelievo frutto quasi sempre di pregiudizi, malintesi e disinformazione»



 Si è conclusa con l' approvazione unanime della relazione del presidente Vincenzo Passarelli e del bilancio preventivo l'assemblea nazionale dell'Aido tenuta all' accademia Cusano di Bressanone in occasione dei 40 anni di attività della sezione altoatesina dell' associazione. «L'obiettivo dell'Associazione Italiana Donatori di Organi e tessuti deve essere trovare nuovi percorsi per colmare il divario esistente fra necessità terapeutica dei trapianti e donazione di organi. Il sistema italiano è fermo da 4 anni, con 18 donazioni per milione di abitanti, 1102 le donazioni nel 2013, con 2841 trapianti: potrebbero essere molti di più perchè ci sono quasi novemila pazienti in attesa di un trapianto (una settantina In Alto Adige, dove 400 persone vivono con un organo trapiantato) mentre ogni anno muoiono nelle rianimazioni oltre 5500 pazienti con lesione cerebrale: solo nella metà dei casi si esegue l' accertamento di morte con criteri neurologici,premessa per un eventuale prelievo di organi». «In pratica uno spreco di opportunità dovuto a scarsa organizzazione nel sistema ospedaliero Il processo di donazione e trapianto - ha detto Passarelli - è un indice diretto della qualità assistenziale di un sistema sanitario». Su questo fronte dunque, oltre che su quello dell' incremento dei donatori, dovrà concentrarsi l' impegno dei volontari dell' Aido, che punta anche ad un forte ricambio generazionale dei suoi quadri, e a intensificare le nuove forme di comunicazione come il Web. L' Aido conta oggi un milione e trecentomila iscritti, tutti potenziali donatori,una cifra ancora insufficiente, mentre resta elevata, il 29%, la percentuale di opposizioni al prelievo di organi, frutto quasi sempre di pregiudizi, malintesi e disinformazione.













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