incontro in provincia 

I commissari di Condotte Spa: Polo Bibliotecario, siamo pronti

BOLZANO. I tre commissari straordinari di Condotte sono andati a Canossa. Dopo l'ultimatum della Provincia («dovete dirci subito se siete in grado di costruire polo bibliotecario e carcere») sono...


di Paolo Campostrini


BOLZANO. I tre commissari straordinari di Condotte sono andati a Canossa. Dopo l'ultimatum della Provincia («dovete dirci subito se siete in grado di costruire polo bibliotecario e carcere») sono passati mesi, trascorsi tra una miriade di docce fredde per la grande società infrastrutturale che sta provando a evitare il fallimento, senza più buone notizie. L'ultima, molto cattiva, a gennaio quando le banche hanno negato il "prestito ponte" in grado di assicurare una possibile garanzia dello Stato sulla operatività di Condotte e i suoi contratti in essere. Questo prestito non è ancora arrivato ma sono arrivati a Bolzano i commissari. I quali, a voce, hanno detto ai funzionari di Palazzo Widmann: «Siamo pronti a costruire». Paolo Montagner, che li ha accolti, conta che questa sia la volta buona: «Lo so che esistono ancora nubi nere all'orizzonte ma credo che, se tre commissari con i loro tecnici arrivano qui e ci dicono che hanno pronto il progetto e sono in grado di condurre in porto l'appalto, beh, occorre crederci». Al netto delle esperienze non sempre positive di quest'ultimo anno, ecco cosa dovrebbe accadere secondo l'agenda di massima stilata tra Provincia e Condotte: il polo bibliotecario alle ex Pascoli potrebbe avviare il suo cantiere entro l'anno, visto che tra due mesi i commissari hanno assicurato di poter presentare il progetto con le nuove integrazioni richieste; compiuto il passaggio in commissione edilizia e concluso il progetto esecutivo, ecco che il polo potrà iniziare ad essere costruito. Stessa sorte dovrebbe toccare a quello carcerario. Qui la questione è solo apparentemente più complicata perché Condotte, oltre alla sua costruzione, è tenuta da contratto anche alla gestione ventennale della struttura secondo lo schema del project finance. Come ci si potrà fidare, vista la situazione comunque complessa di Condotte rispetto ad una prospettiva non solo di cantiere ma rispetto ad una gestione prolungata nel tempo? «Sembra non vi siano ostacoli - garantisce Paolo Montagner - perché Condotte si occuperà del cantiere ma sarà poi una società diversa, creata appositamente, a condurre il carcere. Scorporata dalla prima e senza assumerne i rischi d'impresa». Secondo la Provincia uno degli snodi che volgerebbero al positivo questa vicenda è il valore intrinsecamente industriale del progetto carcere: qui Condotte potrebbe fregiarsi di una impresa che la renderebbe nota sul mercato per la conduzione di una grande struttura pubblica e, in conclusione, la porrebbe su un piano diverso rispetto ad una semplice azienda infrastrutturale. Vedrebbe in sostanza aumentate le sue referenze. Ecco perché, secondo la Provincia, esiste un interesse specifico, di politica industriale, che spinge Condotte verso l'esecuzione dell'opera. Altra ragione è legata al prezzo. Se per il polo bibliotecario il monte finanziamento arriva a 60 milioni di euro a opera conclusa, per il nuovo carcere si ipotizza una cifra finale di almeno 160 milioni di euro. Che una azienda come Condotte, impegnata con i suoi commissari straordinari, a recuperare quanti più crediti e lavori possibili non vorrebbe farsi sfuggire. Ricordiamo che il nuovo carcere dovrà sorgere a Bolzano sud, in zona Agruzzo, verso San Giacomo. E che l'area attuale, in via Dante, è destinata ad ospitare strutture universitarie o comunque legate alla cultura.

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