I genitori dei disabili: «La legge provinciale è tutta da riscrivere»

L’Aeb: «Mancano incentivi alle imprese per le assunzioni» Le richieste alla politica: tutor nelle aziende e sgravi fiscali


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il direttivo dell’associazione altoatesina dei genitori di persone in situazione di handicap (Aeb) si impegna attivamente da mesi in diversi gruppi di lavoro per la riscrittura della legge provinciale per le persone disabili. Una legge all’avanguardia a livello nazionale, trent’anni fa, quella altoatesina. Ma che ora mostra le crepe del tempo. La bozza della nuova normativa è quasi pronta e sarà trattata nei prossimi mesi nelle commissioni legislative competenti, dopodiché passerà alla discussione in Consiglio provinciale. «Questa nuova legge - precisa il presidente dell’Aeb, Hansjörg Elsler - rappresenterà un nuovo traguardo nell’attuazione dell’inclusione delle persone con disabilità in Alto Adige, anche se siamo sicuri che la sola legge non garantisca la miglior partecipazione e inclusione in ogni situazione di vita».

L’attuale bilancio economico provinciale, costante se non decrescente, inoltre, «non permette di coprire eventuali carenze e lacune con nuovi finanziamenti». L’inclusione non può avere successo solamente con l’approvazione, «ma se le persone si sentono anche responsabili per la sua attuazione». A detta di Elsler, deve avvenire un grosso cambiamento culturale nella società altoatesina: «In tempi in cui le prestazioni e la pressione del tempo sembrano esser gli unici e principali parametri, e dove spesso anche le persone senza disabilità raggiungono i loro limiti, non riuscendo più a soddisfare le aspettative della società competitiva di oggi, alla diversità delle persone deve essere dato molto più spazio». Solo così «è possibile creare una società inclusiva della quale tutti possono beneficiare».

L’associazione genitori di persone in situazione di handicap per questo motivo ultimamente si è impegnata a individuare e premiare buoni esempi di inclusione di persone con disabilità nella società altoatesina. «Il primo ottobre, con l’assessore all’istruzione, Philipp Achammer, è stato consegnato alla scuola elementare di Monguelfo il premio per un’inclusione scolastica ben riuscita, per dimostrare chiaramente che anche - o forse soprattutto - senza grandi risorse, una scuola con classi aperte e con un corrispondente atteggiamento dell’intera comunità scolastica possa vedere la disabilità non come un problema, ma come un arricchimento».

Tuttavia il direttivo dell’Aeb tiene anche a precisare che ancora molto resta da fare, specie per l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità: non si sono ancora fatti grandi progressi. «È sempre più difficile per le persone con disabilità trovare un posto di lavoro “inclusivo”».

L’Aeb si appella alle imprese pubbliche e private «perché mettano a disposizione posti di lavoro per persone con disabilità e specialmente alla giunta provinciale di adottare provvedimenti appropriati, come aumenti di sussidi per il costo del personale e per i mentori (le guide), assistenza sul posto di lavoro, pianificazione del futuro e gruppi di sostegno». Questo è fondamentale «ché nella maggior parte delle comunità comprensoriali i posti disponibili nei laboratori protetti sono completamente esauriti. È giunto il momento che la giunta si attivi». Non serviranno nuove risorse, basterà ridirezionarle. Perché chi non trova un lavoro, a una certa età, finisce con l’essere “ricoverato” in strutture, ricadendo così interamente sulle spalle della collettività. «Costano assai meno gli incentivi alle aziende e il sostegno ai tutor».

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