Lo studio

I medici altoatesini? Prescrivono ai pazienti troppi esami inutili 

Analisi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: la spesa pro capite a 2.968 euro è la più alta d’Italia. Le criticità: troppi esami diagnostici strumentali e di laboratorio, cure domiciliari insufficienti e poche vaccinazioni


Valeria Frangipane


BOLZANO. I medici prescrivono troppi esami. Registriamo cure domiciliari insufficienti. Bassi tassi di vaccinazione e spesa sanitaria pro capite più alta d’Italia.

Queste le maggiori criticità dell’Alto Adige emerse dall'analisi delle performance regionali promossa dal Laboratorio Managment e Sanità della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Il cosiddetto sistema “Bersagli” - nell’infografica a alto - consegnato al ministro Roberto Speranza.

Su dieci Regioni (Basilicata, Friuli, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto, Lombardia, Piemonte) e due Province di Bolzano e Trento, promossi a pieni voti solo Veneto e Toscana.

Troppi esami che non servono.

Giuliano Piccoliori - medico di famiglia in Gardena e responsabile scientifico dell'Istituto di Medicina della Scuola di Sanità Claudiana, conosce la questione. E non si tratta di un fenomeno nuovo. «Appropriatezza diagnostica significa scegliere il giusto esame, di laboratorio o strumentale, per la specifica indicazione o quesito clinico. Inappropriato per fare un esempio limite è prescrivere un ecocardiogramma se sospetti una polmonite. Molto spesso vengono prescritti esami e a volte anche visite non indicate, in prima battuta.

Tipico esempio è la risonanza magnetica per una lombalgia semplice che dura da meno di 4-6 settimane e senza segni d’allarme, i cosìddetti “red flags”. E ancora colonscopie o gastroscopie prescritte con sintomi di recente insorgenza in giovani adulti sempre senza “red flags”».

Ma perchè accade? «Perchè entriamo nell’ambito della medicina difensiva. Accade che gli specialisti per timore di non diagnosticare qualche patologia rara o rarissima prescrivano di tutto. Per evitare cause e problemi e per soddisfare le richieste dei pazienti che si sono informati online e che mettono noi medici sotto pressione. E vediamo spesso richieste di liste infinite di esami di laboratorio avanzate da privati che non trovano giustificazione scientifica».

Cure domiciliari ko.

Bersaglio rosso anche per le cure domiciliari. «Se ne occupano i medici di famiglia e gli infermieri di distretto e non vorrei che si trattasse di una mancata registrazione dei dati».

Alto Adige, terra no vax.

Siamo messi male anche con le coperture vaccinali a 360 gradi. Parliamo di vaccinazioni obbligatorie, antinfluenzali e Covid di gran lunga le più basse d’Italia. «Fenomeno noto ed annoso. Come Istituto abbiamo fatto uno studio per cercare di capirne le ragioni che è in via di pubblicazione». La stragrande maggioranza degli altoatesini - soprattutto nelle valli - è convinta che per tenere lontano le malattie basti alimentazione sana, sport e vita all’aria aperta. Restiamo terra no vax.

Spesa pro capite a 2.968 euro.

Tra le disparità regionali lente d’ingrandimento anche sulla spesa sanitaria pro capite che va dai 2.164 euro della Lombardia ai 2.968 dell’Alto Adige - la più alta in assoluto - ai 2.531 euro di Trento. Ma attenzione perchè l’Alto Adige nel conto inserisce anche quello delle case di riposo. «E va anche detto che tolte le quattro voci critiche - conclude Piccoliori siamo messi bene, meglio del resto delle regioni esaminate».













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