Il processo

I periti della difesa: «Benno Neumair è socialmente pericoloso» 

Il giovane è imputato dell’assassinio dei genitori Laura e Peter. Rivelato un nuovo scontro con un detenuto: per gli psichiatri di parte confermerebbe la presenza di una carica aggressiva



BOLZANO. Benno Neumair è socialmente pericoloso. Ad affermarlo sono i periti nominati dai legali che difendono il giovane accusato dell’omicidio dei genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, e dell’occultamento del loro cadaveri. Una conclusione, quella cui sono giunti il professor Giuseppe Sartori dell’Università di Padova, Pietro Pietrini di Lucca e la dottoressa Cristina Scarpazza dell’Università di Padova, corroborata da un nuovo recente episodio avvenuto in carcere.

Benno, infatti, avrebbe avuto un altro violento scontro con un detenuto e, anche se non è dato sapere con precisione cosa sia accaduto, secondo gli esperti, questo secondo episodio confermerebbe un’aggressività potenzialmente pericolosa nel giovane.

Poco più di un anno fa, a luglio 2021, Benno cercò di strangolare un suo compagno di cella, nel corso di un litigio. Per l’aggredito non vi furono conseguenze, grazie al pronto intervento degli agenti della polizia penitenziaria, ma nei confronti di Benno vi furono provvedimenti disciplinari. Il 5 settembre prossimo, quando riprenderà il processo in Corte d’assise, a Bolzano, è fissata la deposizione del trentunenne, che potrebbe fornire una propria versione dei fatti, ma, al momento, sembra che il ragazzo non abbia intenzione di sottoporsi all’esame. 

Esame che, sempre per i periti a cui si sono affidati gli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo, che assistono Benno fin dall’inizio della vicenda, quando il giovane era semplicemente indagato e ancora a piede libero, potrebbe avere effetti positivi sullo stato di Benno. 

Lo scorso anno, in sede di incidente probatorio, i periti d’ufficio sono giunti alla conclusione che Benno soffra di un grave «disturbo narcisistico di personalità e borderline», caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e da una marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri, con difficoltà nella regolamentazione dell’autostima.

Su queste basi si fonda la perizia, secondo cui il giovane avrebbe reagito in modo molto aggressivo al litigio con il padre, il pomeriggio della tragedia. Il primo omicidio, insomma, sarebbe stato provocato dalla reazione abnorme di Benno legata proprio ai suoi problemi psichiatrici.

Diversa, invece, la situazione che portò al secondo omicidio, quello della madre Laura Perselli, che egli attese lucidamente in casa per strangolarla con un cordino da montagna. Conclusioni che, però, almeno nella prima parte, cozzano con quanto ricostruito grazie agli accertamenti tecnici secondo cui, quel giorno, Benno – che ha sempre raccontato d’essersi litigato con il padre che lo aveva svegliato in malo modo, non stava dormendo – ma stava utilizzando il suo computer. Dopo aver ucciso papà inoltre, raccontò di essersi assopito vicino al cadavere e di essersi svegliato poco prima del rientro in casa della madre. In realtà, dai tabulati telefonici risultano alcune telefonate, tra cui una all’amica Jasmine.













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